La stagione ciclistica è alle porte con l’UAE Tour, ma il vero calendario entrerà nel vivo in primavera con tutte le corse stravolte l’anno scorso che torneranno nella loro collocazione abituale. Vincenzo Nibali sarà ancora uno dei grandi protagonisti, anche se a 37 anni dovrà gestirsi al meglio per arrivare preparato in vista dei suoi obiettivi. Il vincitore di due Giri d’Italia e un Tour de France ci ha raccontato in esclusiva le sue aspettative nell’anno dell’Olimpiade.
Quanto ha influito la stagione compressa in pochi mesi nell’esplosione dei giovani e nelle difficoltà dei “vecchi”?
Secondo me la stagione corta ha avvantaggiato la freschezza dei giovani e quindi ha accelerato il cambio generazionale. Tutti i vecchi del gruppo, dal sottoscritto a Valverde passando per Van Avermaet, hanno sofferto.
Al Giro farai classifica oppure punterai più sulle classiche visto le vittorie in passato recente a Lombardia e Sanremo? Se si, Ciccone che farà? Corsa parallela o a suo supporto?
Il Giro è sempre la corsa per eccellenza, il primo obbiettivo è quello di essere competitivo da marzo in poi. Quando sei protagonista, poi i risultati arrivano. Ciccone può fare bene in chiave classifica, siamo amici e troveremo il giusto equilibrio durante la corsa.
È l’Olimpiade il tuo grande obiettivo di stagione? Come vedi il percorso (dovrebbe essere molto duro)?
È un sogno più che un obiettivo. A Rio la medaglia è sfumata sul più bello proprio quando i giochi sembravano fatti. Il percorso è molto impegnativo, ma non mollerò fino alla fine.
Secondo te, Fabio Aru può ritornare ad alti livelli?
Solo Fabio può rispondere a questa domanda. Io quando l’ho incontrato a Lugano mi è parso sereno e determinato. Questo è fondamentale.
Quali sono i giovani italiani che vedi bene per il futuro nei grandi giri ? E vista la carenza di ciclisti italiani giovani di alto livello, cosa dovrebbe fare il ciclismo italiano per migliorarsi?
Nella Trek c’è Antonio Tiberi, mio compagno di stanza al UAE Tour, e arriverà Fancellu. Sono bravi, ma devono applicarsi con passione ogni giorno per vincere uno dei Grandi Giri.
Ganna potrebbe essere un giorno competitivo per i Grandi Giri?
Ganna è fortissimo: oggi è uno dei simboli del ciclismo italiano. I suoi limiti non li conosce nessuno, può ancora crescere tantissimo.
Come valuti le voci che vorrebbero Cassani lasciare la guida della Nazionale dopo i Mondiali 2021?
Io credo che Davide ami tantissimo la maglia azzurra e il ciclismo.