Lukaku converte il suo nervosismo in gol: analisi di Milan-Inter
I protagonisti del Derby di Milano non potevano che essere Lukaku e Ibrahimović, dopo gli screzi dell’ultimo scontro. Il duello a distanza è stato vinto senza dubbio dal belga che ha trascinato l’Inter, nonostante qualche imprecisione. Il gigante dell’attacco interista ha trovato un gol e fornito un assist per aprire i conti, grazie alla cooperazione di Lautaro. La doppietta del Toro, nel suo anno cinese, è la terza di fila messa segno da un argentino contro il Milan. Prima di lui Icardi e Milito.
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27' – Cross pericolosissimo di #Perisic, #Lukaku non ci arriva per pochi centimetri…!#MilanInter 0⃣-1⃣#DerbyMilano ⚫️🔵 #FORZAINTER pic.twitter.com/gMoqwAHnVK
— Inter ⭐⭐ (@Inter) February 21, 2021
Dall’altra parte Ibra ha sopperito di fronte ad Handanovic, dopo che la difesa avversaria, non del tutto attenta, l’ha lasciato indisturbato. Il portiere nerazzurro ha mostrato a tutti tre miracoli in sequenza, diventando l’uomo partita dei primi 10 minuti della ripresa o più in generale della partita. Le due parate ravvicinate sui colpi di testa svedese sono un’opera d’arte, soprattutto quella di polso quasi come un libero della pallavolo. Il terzo intervento su Tonali è sembrato quasi normale amministrazione. Era da dicembre 2017, davanti alla Juventus, che lo sloveno non effettuava almeno 8 parate in un match di Serie A.
Con il capo è invece stato molto più preciso Lautaro Martinez, lanciato a rete subito da Romelu Lukaku, che ha i meriti più grandi per la vittoria. Nonostante alcune imprecisioni, dettate dal nervosismo, è stato fondamentale per aprirla e per chiuderla nel momento giusto. La sua tensione è stata poi scaricata con l’esultanza, rumorosa e piena di energia uscita dalla bocca, nella terza rete, emblema della difficoltà in fase di transizione difensiva dei ragazzi di Pioli. Il pressing alto e gli spazi lasciati nel mezzo hanno fatto soffrire non poco i centrali con gli strappi di Lukaku. Nel terzo gol ha preso palla, piazzandola di sinistro all’angolino della porta di Donnarumma, che è diventato il più giovane giocatore dell’era a punti a tagliare le 200 presenze in A, con appena 21 anni e 361 giorni.
Big Rom ha fatto notare qualche sbavatura nei controlli e nei tempi, come nell’occasione davanti alla porta rossonera, dove sarebbe bastato solo spingerla. Perfino nella prima rete ha prima perso il possesso, per poi recuperare e crossare al bacio per il suo compagno di reparto. Lautaro ha così raggiunto la 17esima partecipazione nelle reti, 13 gol e 4 assist, eguagliando la scorsa stagione. La coppia Lu-La ha raggiunto 30 reti, collocandosi in seconda posizione tra le migliori coppie d’attacco d’Europa, solo dietro a Lewandowski e Müller. Tuttavia ha saputo partecipare in tutte le azioni principali della squadra, fornendo perfino un cambio di gioco spettacolare per Perišić, nell’azione pericolosa non sfruttata a dovere da Lautaro.
Con il quarto gol consecutivo in un derby milanese, Lukaku ha portato l’Inter a 57 gol in campionato, aumentando la mole di quello che già era il miglior attacco. Dopo 23 giornate è la terza volta che accade nella storia interista. Numeri spaventosi che fanno presagire una volata scudetto sempre più favorevole alla formazione di Conte. L’ultima volta che una delle due squadre ha vinto il Derby della Madonnina per 3-0, il titolo è finito a un club di Milano. Nel 2011 vinse proprio il Milan di Allegri ai danni dell’ex Leonardo. Coincidenze e statistiche che possono dire nulla, ma che testimoniano l’ottimo momento del calcio meneghino in generale.