Venti grandi campioni del tennis, di oggi e del passato: tutti sappiamo chi sono e cosa hanno vinto, ma agli albori delle loro carriere per cosa si contraddistinguevano e quali erano i loro aneddoti più particolari? Oggi la protagonista di questa nostra rubrica che ripercorre la giovane età di questi predestinati è Maria Sharapova.
Maria nasce in Siberia, all’ora Unione Sovietica, nel 1987 da una famiglia da poco trasferitasi in Russia dopo l’incidente di Chernobyl. A soli tre anni andò a vivere a Sochi e qui inizia a giocare a tennis fino a quando nel 1993 incontra Martina Navratilova che vede subito in lei ottime potenzialità e le consiglia di volare oltreoceano per affinare le abilità. La famiglia vacilla e decide di compiere il grande salto soltanto due anni più tardi iscrivendo Maria all’accademia di Nick Bollettieri, grazie anche a un finanziamento della IMG che le permise di pagare la retta annuale.
Nonostante i genitori fossero quasi completamente estranei al tennis, ascoltarono i consigli di molti “estranei” e si fidarono: la famiglia non viveva nella povertà, ma certo pensare di abbandonare la Russia e trasferirsi in America solo per portare avanti il sogno della figlia non è cosa da tutti i giorni. Masha ha sempre ringraziato infatti il padre e la madre per tutti gli sforzi fatti ricordando sempre da quella che loro pensavano fosse solo un’attività divertente, è nata una stella che ha ottenuto il massimo, sia sotto l’aspetto economico che di prestigio.
Fisico da modella, alta e bionda, ha fin da giovanissima attratto su di sé moltissimi sponsor che l’hanno ricoperta d’oro finendo per farla diventare la tennista più pagata oltre i montepremi incassati. Un particolare aneddoto che Maria non ama raccontare svela che a otto anni, entrando in un negozio di giocattoli, ha auspicato di poterne comprare un intero scaffale: molti anni dopo il suo sogno sarebbe diventato realtà potendo dire di essere arrivata in cima al mondo.
Dall’infanzia al successo in un battibaleno, ma la bella siberiana ha sempre gestito ogni aspetto della sua notorietà al massimo traendone ogni beneficio: in campo ha lottato come una guerriera, sulle passerelle ha mostrato tutta la sua grazia e nel suo business ha creato marchi e fondato associazioni molto importanti. Masha ha dato tanto al tennis e ha ricevuto altrettanto, ma molto di più fuori dallo sport: è diventata un’icona globale unendo talento e bellezza, doti che madre natura le ha conferito in modo smisurato.
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