Quattro delle nove sfide disputate nella 22esima giornata di Serie A sono state decise, in un modo o nell’altro, da rigori. Nel caso di Cagliari-Atalanta il VAR ha annullato il penalty, mentre in quello di Napoli-Juventus è stato decisivo per la vittoria partenopea. Valutiamo quindi, azione per azione, cosa è successo.
Lorenzo Insigne ha raggiunto i 100 gol con la maglia del Napoli, proprio davanti a una squadra rivale. Contro la Juventus aveva sbagliato qualche settimana fa il rigore che era costato ai compagni i supplementari nella Supercoppa Italiana. Il pianto dell’esterno azzurro in quel finale di partita si è trasformato in un sorriso a trentadue denti. Per lui è arrivata la prima rete dagli undici metri, al quarto tentativo, contro i bianconeri.
La Vecchia Signora reclama un’ingiustizia da parte dell’arbitraggio, anche se il VAR qui è intervenuto in modo corretto. Il braccio di Chiellini è molto alto e scomposto, andando così a scaraventarsi, probabilmente in modo involontario, sul volto di Rrahmani. Da regolamento c’erano gli estremi per un fallo. Così Insigne ne ha approfittato, diventando il primo italiano e il settimo giocatore in assoluto a segnare 100 reti con la maglia del Napoli.
Nel lunch match è andato in scena il cabaret di Jordan Veretout. Il francese ha trascinato la Roma nella vittoria per 3-0 sull’Udinese. Per lui una doppietta, messa a segno di testa e dal dischetto. Sul rigore non c’è nulla da dire, netto l’intervento falloso di Musso su Mkhitaryan, anche se c’è stato bisogno della conferma del VAR per dare ragione a Giacomelli. Il centrocampista si è presentato freddo davanti al portiere, il quale si è buttato dalla parte opposta della palla. Sarebbe stata una prestazione da 10 in pagella, se non fosse per la rete annullata a Pellegrini. Anche qui si è ricorsi alla moviola in campo per un fallo, precedente all’azione spettacolare di Veretout, su Stryger Larsen. Mkhitaryan ha atterrato, pestando il danese con i tacchetti.
Tuttavia la soluzione del numero 17 giallorosso di passare la palla a Pellegrini, difficilmente notabile da una posizione laterale sulla linea di fondo, è lodevole. Sarebbe stato uno degli assisti più belli della stagione. Ciò testimonia il suo valore nella formazione romanista che non può fare a meno di lui. È così diventato con 15 reti complessive il miglior realizzatore francese della storia della Roma, superando Vincent Candela. Solo quest’anno in campionato ha già messo in saccoccia 9 gol, stabilendo un record personale.
Sia Atalanta sia Inter, due squadre nerazzurre, sono state coinvolte in discussioni riguardanti i rigori. I primi hanno trionfato sul Cagliari in zona Cesarini, con una fucilata del solito Muriel. Il colombiano ha trovato il gol più tardivo (89:48) dei bergamaschi da marzo 2020, segnando la sesta rete del 2021 in Serie A. Nessuno meglio di lui. Tuttavia qualche istante più tardi è intervenuto ancora una volta il VAR per convertire la decisione di Piccinini sul contrasto tra Rugani e de Roon. È stato infatti il difensore, nel tentativo di tirare in porta, a scaturire il fallo sul centrocampista atalantino.
Un caso analogo è successo recentemente in Coppa Italia tra Lautaro e Cuadrado, ovviamente non fischiato dall’arbitro. Però l’attaccante argentino in questa giornata è riuscito a guadagnarsi un calcio di rigore, aiutando Lukaku a siglare 300 reti in carriera. È infatti stato il belga a incaricarsi del tiro. Per mister Inzaghi ci sono alcuni dubbi, ma Hoedt entra in maniera scomposta sull’interista. Fallo e giallo d’obbligo per il difensore olandese, visto che si tratta di un DOGSO genuino in area. Ossia un’azione chiara da gol interrotta senza imprudenza o vigoria sproporzionata dentro all’area. Tuttavia l’Inter ha senza dubbio meritato la vittoria, aldilà del rigore.