La Serie B è un campionato ricco di sorprese, ormai è cosa nota: capita così che la seconda della classe, il ChievoVerona, pur facendosi preferire per larghi tratti dell’incontro, esca sconfitta contro la quindicesima in classifica, il Brescia. Bisogna anche aggiungere però che la posizione delle rondinelle è fuorviante rispetto alle reali potenzialità della squadra, bersagliata da troppi cambi di allenatore e alla ricerca costante di stabilità.
In questo successo c’è anche lo zampino di Cellino che inverte la disposizione delle due panchine per scaramanzia e, col senno di poi, azzecca la mossa. Il Brescia torna così a vincere (non lo faceva dal 30 dicembre) e può permettersi di respirare in classifica in vista dello scontro diretto di sabato contro la Cremonese. Il ChievoVerona invece incassa il primo ko del nuovo anno e interrompe la serie utile che durava addirittura dal 5 dicembre.
Nulla di particolarmente preoccupante però per mister Aglietti che esce dal Rigamonti conscio dell’ottima prova dei suoi ragazzi. I gialloblu hanno infatti avuto una netta superiorità territoriale anche se la mole di gioco creata si è concretizzata soltanto in un paio di occasioni, con Djordjevic e Obi. La missione di Clotet è andata quindi in porto: non subire gol. La partita impostata dall’allenatore spagnolo è evidente fin dal fischio d’inizio e dopo un girone intero il Brescia riesce finalmente a non incassare reti. Merito di tutti, ma soprattutto di una difesa sempre molto attenta a cui va dato atto di non subire particolarmente la pressione clivense grazie a un Mangraviti in versione extralusso.
In avvio di partita i padroni di casa sono senza idee e si limitano a giocare in orizzontale provando poi a ripartire. La difesa del Chievo è infatti sempre altissima, ma quando si fa trovare impreparata corre grossi rischi come al 16′ quando Ayè si invola dalla propria metà campo, ma viene rimontato in extremis da Leverbe. Aglietti ordina ai suoi di alzare ulteriormente il baricentro, ma ancora una volta quando il Brescia recupera il pallone fa male in contropiede. Al 24′ infatti Donnarumma si trova insieme ad Ayè solo contro Leverbe, ma egoisticamente non serve il francese e finisce per calciare addosso al difensore avversario.
Il Chievo finalmente inizia a proiettarsi con più insistenza nell’area bresciana e intorno alla mezz’ora colleziona due occasioni con Djordjevic: prima in girata pressato da Bisoli esalta il riflesso di Joronen, poi da ottima posizione calcia centralmente. Nel momento migliore ospite arriva il vantaggio del Brescia grazie ad Ayè, giocatore tanto criticato dai tifosi ma a quota sette centri e capocannoniere di squadra. Al 35′ Bisoli dalla destra crossa basso sulla linea di porta dove Donarumma spara addosso a Semper favorendo il tapin da zero metri del francese.
Il Brescia, galvanizzato dal vantaggio, si rifà vedere in avanti poco dopo fallendo il raddoppio con Donnarumma, quest’oggi non la solita arma letale a cui siamo abituati. L’attaccante campano arpiona un assist di Labojko e calcia a botta sicura sull’uscita del portiere, ma centra in pieno il palo. Prima dell’intervallo il ChievoVerona sfiora però il pareggio con Obi che, da due passi, arriva sbilanciato sul pallone concludendo malamente a lato.
Nella ripresa Aglietti si affida ai cambi, ma non modifica mai l’impostazione tattica. Clotet, nel corso della frazione, lo imita non scostandosi dal suo 4-3-1-2 che in campo varia a seconda della fase di gioco. A inizio secondo tempo la massima spinta offensiva ospite si spegne ben presto e colleziona soltanto un cross basso dalla sinistra che nessuno dei tre giocatori a centro area riesce a deviare. Con il passare dei minuti il Brescia amministra il vantaggio senza correre più ulteriori rischi e in pieno recupero fallisce il gol della sicurezza con van de Looi. Termina così 1-0 per un Brescia maledettamente affamato di vittorie: il digiuno perdurava da 46 giorni, tenere la porta inviolata da addirittura 121.