Sorprendentemente un Napoli “allegriniano” batte una Juventus poco incisiva. Gennaro Gattuso così scaccia i brutti pensieri per il momento. Gli azzurri si portano a soli due punti dai bianconeri, in vista della partita da recuperare. Napoli-Juventus è il primo match di ritorno nella storia della Serie A a essere disputato prima di quello di andata. Un’andata che ha portato strascichi tra le due squadre, gonfiando pericolosamente la pressione.
Infatti le due compagini mettono in scena più una lotta che vero calcio giocato. L’arbitro Doveri è molto permissivo, tanto da sbagliare qua e là nel fischiare i falli. Sia Di Lorenzo sia Cuadrado in altri casi avrebbero rischiato di finire sotto la doccia già nel primo tempo. Il primo, già ammonito, frena un’azione promettente d’attacco, senza essere sanzionato, di Chiesa. Il secondo invece con i tacchetti alti rischia di porre fine anticipatamente la partita di Lozano. Solo giallo per lui e sostituzione nella ripresa.
Lozano si fa male varie volte nella partita. Esce a farsi soccorrere una volta per un colpo alla testa e una volta per un problema alla coscia. Con le ossa rotte tuttavia ci escono in molti da questo scontro vigoroso. Nel Napoli provano qualche fastidio contemporaneamente anche Meret e Lorenzo Insigne, i due uomini partita. Il portiere friulano è stupendo nel neutralizzare Cristiano Ronaldo davanti alla sua porta, per ben due volte. Incredibile come il portoghese sprechi certe occasioni. Solo Morata lo supera, ma in leggero fuorigioco su assist di Chiellini, che è alla sua 500esima presenza con la Juventus. Questa volta l’arbitro fa la giusta decisione, ma su ausilio dell’assistente.
In dubbio c’è invece l’intervento falloso su Rrahmani del difensore italiano. Il VAR chiama, Doveri fischia rigore per il Napoli. Forse esagerato, ma si vede benissimo il braccio colpire in pieno volto, seppur in modo lieve, il kosovaro. Dagli undici metri si presenta Insigne che abbatte un tabù. Prima d’ora aveva tirato tre rigori, sbagliandoli tutti, contro la Vecchia Signora. L’icona di questo Napoli mette segno contro gli acerrimi rivali la 100esima rete in maglia partenopea. È il settimo nella storia del club a raggiungere tale traguardo, ma sorprendentemente il primo italiano.
Nonostante la sua non sia in generale una partita grandiosa, è quanto basta per vendicarsi dopo la delusione in Supercoppa Italiana. Quanto basta anche perché Gattuso trionfi, dopo 20 anni e 297 giorni, di nuovo su Pirlo. L’ultima volta che il tecnico calabrese ha vinto una partita contro l’inventore della Maledetta, entrambi giocavano ancora a calcio, Ringhio nel Milan e Andrea nel Perugia. All’epoca il secondo segnò proprio su punizione, ma non evitando la sconfitta interna per 1-2.