Primo Piano

Cosa succede in casa Napoli: Gattuso deve restare o no?

La difficoltà del Napoli in questo periodo è stata messa in mostra nella semifinale di Coppa Italia contro l’Atalanta. Lo 0-0 sterile ha evidenziato le tante lacune della rosa azzurra e gli umori tesi in società. In campo è entrata una squadra troppo difensiva e schierata rattoppando i vari ruoli. Basti pensare alla difesa a tre con gli esterni bassi improvvisata all’ultimo. Inoltre le (poche) lamentele di Gattuso sul mercato non erano poi così infondate: “In attacco abbiamo solo Petagna.”. Infatti ieri sera l’ex dell’occasione è solo subentrato, lasciando la titolarità a Lozano falso 9. La paura era che l’attaccante italiano si affaticasse in vista dei prossimi ravvicinati impegni.

Se la situazione in campo non è delle migliori, quella del mister è davvero precaria. De Laurentiis è a un passo dall’esonerare Gattuso e qualora non lo facesse, egli stesso andrebbe in scadenza a giugno. Il futuro napoletano vede un ritorno molto probabilmente o di Sarri o di Benitez. Il primo ha già rifiutato, in virtù anche di un altro anno e mezzo di contratto da rispettare con la Juventus, nonostante non alleni più i bianconeri. In ogni caso non si sa come potrebbero prenderla i tifosi, dopo il suo tradimento.

Anche con il tecnico spagnolo le cose non sempre sono state rosee durante la sua permanenza. Tuttavia la curva lo gradirebbe di più dopo il recente addio ai cinesi del Dalian, dove allenava Marek Hamsik. La volontà dei tifosi, spesso ignorati da parte di Aurelio De Laurentiis, che avrà sicuramente le sue ragioni, possono incidere sul clima generale della squadra. In questo momento Gattuso, pur non avendo dalla sua la dirigenza, ha il grande appoggio dei vari giocatori e della curva. Proprio per questo l’allenatore sta tenendo in scacco tutta la situazione.

Il rapporto, che Gattuso ha creato in questi mesi con la napoletanità, è frutto di schiettezza e grande lavoro. Il trofeo dello scorso anno e i risultati comunque in linea con gli obbietti stagionali sono solo il contorno di qualcosa di più grande. Il mister quando si presenta in conferenza stampa non si vergogna a dire ciò che pensa. Agli atleti questo piace, dato che probabilmente è lo stesso approccio che usa con loro ogni allenamento. Spiegare i problemi e le scelte che si fanno ogni settimana è fondamentale per accrescere l’affiatamento. Da questo punto di vista negli ultimi anni Ringhio è stato uno dei migliori in Italia.

Il Milan, la migliore formazione del 2020 in Serie A, è riuscito a raggiungere il primato grazie al gruppo affiatato. Il Napoli non è stato da meno fino adesso, seppur con qualche piccola difficoltà. Lo scorso anno con la coesione, dopo mesi molto difficili, i ragazzi di Ringhio hanno trionfato in Coppa Italia senza sbagliare un colpo, non perdendo nemmeno nella sfida doppia contro l’Inter. La classifica anche in questa stagione mostra un miglioramento. Dopo il primo turno gli azzurri erano appena 11esimi, mentre oggi si ritrovano a due punti dalla zona Champions, avendo però una partita da recuperare.

Prendere un altro allenatore significherebbe ricominciare da zero su ogni lato. Si dovrà ritornare sul mercato per rifare tutta la rosa, qualora al nuovo comandante non piaccia quella attuale. Con la permanenza di Gattuso si andrebbe a puntellare solo quei ruoli che hanno bisogno di migliorie, funzionali al gioco attuale. Aldilà delle tattiche, anche l’atmosfera dello spogliatoio è da valutare. Si rischia di stravolgere tutti gli equilibri con troppi nuovi innesti e un nuovo coordinatore. Il presidente perciò dovrebbe insistere sulle risorse umane che ha già, accontentandole un minimo affinché il morale si rialzi.