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Copa Libertadores – Breno Lopes da sconosciuto a eroe: Palmeiras campione all’ultimo respiro

Sembra essere ormai destino che la finale di Copa Libertadores debba essere decisa negli ultimi minuti, se non secondi, di partita. Dopo la vittoria del River Plate nel Superclásico del secolo nel 2018 e quella del Flamengo sul River nei minuti di recupero dell’anno scorso col gol di Gabigol; anche in questa stagione si è deciso tutto negli ultimi attimi. Palmeiras e Santos erano infatti al 53′ del secondo tempo quando sul punteggio di 0-0 Breno Lopes ha segnato l’unico gol dell’incontro del Maracanã colpendo di testa un traversone di Rony. Purtroppo la magia di uno degli stadi più iconici del Mondo è stata relativa essendosi giocato senza tifosi (a parte alcuni “fortunati”), ma il momento è stato sicuramente da incorniciare. L’anno scorso fu Gabigol, il protagonista più atteso a decidere l’ultimo atto nel recupero, quest’anno è toccato invece a un attaccante sconosciuto ai più. In una squadra dove tutti si aspettavano che a poter decidere le sorti della Copa Libertadores fossero Rony, Luiz Adriano o Willian; l’uomo della finale è stato infatti Breno Lopes, attaccante arrivato a novembre dalla Juventude (Serie B) ed entrato in campo all’85’ al posto di Gabriel Menino.

Sicuramente non è stata una coppa come tutte le altre e l’assenza del tifo sudamericano ha pesato parecchio in termini di atmosfera sulla finale ma anche sulle partite precedenti. Alienante il Maracanã vuoto, ha dato l’impressione di essere una cattedrale nel deserto ancora più visto che ad andare in scena era un derby Paulista. Questo ovviamente non ha impedito ai giocatori e allo staff del Palmeiras di festeggiare un titolo atteso dal 1999, anno della prima (e fino a pochi giorni fa unica) Copa Libertadores vinta dal Verdão.

Palmeiras che oltre al trofeo conquista così anche un posto al Mondiale per Club, a cui parteciperà a febbraio. I brasiliani affronteranno la vincente di Tigres-Ulsan. Mentre la vincente di Al Duhail-Al Ahly sfiderà il Bayern Monaco.

Risultato meritato per la squadra di Abel Ferreira, secondo allenatore portoghese a vincere la Copa Libertadores dopo il successo ottenuto l’anno scorso da Jorge Jesus. In quella che è stata una partita sinceramente noiosa e monotona fino ai minuti di recupero del secondo tempo, il merito più grande del Verdão è stata sicuramente la fase difensiva perfetta: Marinho (premiato poi come miglior giocatore del torneo) e Soteldo infatti sono stati praticamente annullati durante tutta la partita. Il sussulto finale del Santos con la rovesciata di Kaio Jorge è stata un’illusione. Pochi minuti più tardi, dopo la rissa da cui è scaturito il maxi recupero, è infatti arrivata la grande beffa. Nell’azione prima del gol di Breno Lopes è stato invece espulso Cuca, allenatore del Santos, per aver interrotto la ripresa del gioco del Palmeiras. A nulla è quindi servita questa volta l’ormai celebre maglia con gigantografia religiosa indossata da Cuca nelle precedenti partite.