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Kessié può far vincere lo scudetto grazie ai rigori: analisi di Bologna-Milan

Ibrahimović contro il Bologna ha fallito il terzo rigore su sei calciati in questo campionato. Ha superato la sua statistica negativa di due sbagliati con il Milan, ma in ben 17 tentativi. Fortunatamente Rebić su ribattuta ha trovato il gol. Per non rischiare il secondo rigore lo ha calciato, segnandolo, Kessié che era stato “nominato” dallo stesso svedese come rigorista della squadra. In questo modo la squadra si è portata a casa il 9° successo su 10 trasferte per quest’anno, andando a segno per la 20esima volta consecutiva fuori da San Siro. È un record inedito nella storia del club.

L’ivoriano è la vera star dei rossoneri in fatto di tiri dal dischetto. In una stagione caratterizzata da molte punizioni massime, ben 14 per il Diavolo, è arrivato a segnare 7 gol. Ha così eguagliato la sua miglior stagione (2018/19), ma con 15 partite disputate in meno. Per Frank Kessié tirare i rigori è una cosa naturale, oltre che molto allenata in modo individuale. La calma del giocatore davanti al portiere è il segreto dei suoi 21 penalties convertiti in carriera. Gli sbagli sono stati appena due, nella stagione 2017/18 e quest’anno. Nel primo caso era stato l’esperto Sorrentino a parare.

I rigori fischiati per il Milan sembrano eccessivi, ma quando una formazione gioca spesso in area, è facile che si verifichi questo tipo di fallo. Il segreto sono gli inserimenti rapidi degli esterni e e anche le palle lunghe. Più volte, come oggi, si è visto Theo Hernandez entrare in area come un treno. Per questa volta a fare questo movimento è stato Leão, fermato quindi modo falloso. I cross invece mettono in difficoltà i difensori che non sanno dove mettere le mani. Oggi il difendente rossoblù, nel tentativo di contrastare Ibra, ha regalato un rigore per l’avversario.

La carriera da rigorista di Kessié è cominciata presto già nelle giovanili. All’Atalanta era già un esperto al primo campionato da professionista, tanto da battere a tu-per-tu sia Joe Hart sia Szczęsny. Due tiri su due convertiti contro altrettanti portieri di fama mondiale. Inoltre è interessante vedere come in sette opportunità sia stato decisivo per la vittoria o per il pareggio del Milan dagli undici metri. Ha già regalato ai suoi compagni milanisti ben 22 punti con i suoi rigori. I rossoneri non hanno mai perso con lui incaricato di un rigore. In questo modo potrebbe essere determinante per un’eventuale lotta scudetto.

Il suo stile è molto semplice e allo stesso complesso, un po’ come l’esecuzione di un tiro dal dischetto. Aspetta a decidere l’angolazione in base ai movimenti dell’estremo difensore. Non tradisce mai alcun sentimento su dove collocherà il pallone. Questo da parte anche del repertorio “umano” del calcio. Una persona calma e di grande personalità è avvantaggiata da questo punto di vista, a maggior ragione nel calcio moderno. Come dichiarato dallo stesso Kessié, in allenamento si provano poco per concentrare energie in altro.