Wojciech Szczęsny ha trascinato la Juventus nella vittoria della Supercoppa contro il Napoli. Per lui tre parate, di cui due difficili e da distanza ravvicinata, e un rigore non subito. Benché non abbia parato il tiro dal dischetto di Insigne, non si è tuffato in anticipo facendo sbagliare l’attaccante, indeciso fino all’ultimo. In una gara così bloccata ha inciso molto il suo gioco sulla tranquillità e sui nervi del calciatore azzurro, non sbilanciandosi subito su un lato, ma aspettando l’impatto tra piede e pallone.
Tuttavia sono le parate a interessare veramente i portieri. Infatti il polacco dal suo approdo in Italia, stagione 2015/16, è stato uno dei portieri più continuativi della Serie A, facendo registrare sempre almeno il 70% nella media delle parate in rapporto ai tiri. Nelle prime due stagioni con la casacca della Roma aveva sfoggiato ben 212 parate su 284 tiri subiti. Dopo aver perso il posto da titolare all’Arsenal proprio per colpa di Ospina, si era riscattato alla grande in prestito a Roma.
Contro il portiere colombiano si è ripreso una grande rivincita, registrando per la prima volta il 100% delle parate in ambito nazionale per questa stagione. Una stagione particolarmente sfortunata per la Juventus che sta avendo grossi problemi difensivi. Anche l’estremo difensore ha fatto vedere alcune difficoltà, passando per la prima volta a una media di 67% di tiri contrastati, appena 32 su 46. Statistica che cozza con il record al club bianconero dell’ultimo campionato. 79% di media con 95 parati su 120 tiri subiti.
Ciononostante in Champions League la musica è stata diversa, esibendosi con i suoi guanti per dodici volte, subendo appena quattro gol. Infatti con lui titolare la Juve ha perso appena una volta e trionfato in quattro occasioni nella fase a gironi. Durante la prima giornata contro la Dynamo Kyiv ha ottenuto una clean sheet con quattro interventi consecutivi.
Sempre in coppa, questa volta in una decisione finale, è stato fantastico, non peccando praticamente in nulla. Su Hirving Lozano ha avuto per due volte grande istinto, prima con la mano nel primo tempo e nella ripresa con il piede. Sul secondo miracolo nemmeno la deviazione del proprio difensore lo ha beffato.
Nonostante questo sia un anno di flessione per Szczęsny e per la sua squadra, il numero uno bianconero è rimasto sempre decisivo nelle grandi occasioni. Contro il Milan ha stabilito il proprio score migliore nelle prime diciannove giornate. Il 3-1 a San Siro è stata opera non solo di Federico Chiesa, ma anche sua grazie a sette parate. Anche nei momenti peggiori non ha deluso, salvando la propria pagella. Nel tragico 3-0 davanti alla Fiorentina, pur con i tre gol subiti, ha bloccato altrettante reti tentate dai viola. Insomma la partita sarebbe potuta andare molto peggio senza di lui.
Anche con Allegri nelle prime due stagione in maglia zebrata ha condotto grandi prestazioni, seppur da comprimario con Gianluigi Buffon. L’ex campione del mondo è piano piano invecchiato, passando il testimone al portiere della nazionale polacca con la fine del suo contratto due anni fa. Nel team di Mister Max è sempre stato quel “muso corto” che ha fatto vincere lo scudetto. Nei pochi tiri ricevuti ha sempre risposto presente. Risultato? Nella stagione 2018/19, forse la più critica e insidiosa della gestione Allegri, ha messo in saccoccia 59 parate su 78 tiri ricevuti giocando 28 partite, perciò non sempre con continuità.
L’italiano al suo ritorno ha poi ritrovato i pali occupati da un estremo difensore affermato. Forse il difensore più decisivo di questa Juventus un po’ smarrita dietro. L’ambientamento di de Ligt non del tutto completato, l’infortunio di Chiellini e il calo di rendimento di Bonucci hanno avuto ripercussioni sui gol subiti. Anche se in questa stagione le difficoltà sono aumentate, Szczęsny rimane uno dei migliori portieri d’Europa e uno degli atleti più preziosi della formazione juventina.