Philip Rivers ha detto basta. Dopo 17 anni di carriera, il quarterback trentanovenne dell’Alabama si è ritirato dalla NFL con un comunicato rilasciato mercoledì.
Stiamo parlando di uno dei quarterback più prolifici della storia, pur senza aver mai né vinto né giocato un Super Bowl nelle sedici stagioni disputate con i San Diego Chargers (poi diventati Los Angeles Chargers) e nell’ultima con la maglia degli Indianapolis Colts.
Rivers è quinto nella storia della NFL per yard lanciate (63440) e per passaggi da touchdown (421) dietro solo a quattro mostri sacri come Tom Brady, Peyton Manning, Drew Brees e Brett Favre. Selezionato otto volte per giocare il Pro Bowl, Rivers si è fatto apprezzare oltre che per il suo stile di gioco anche per le sue doti umane.
Subito dopo il suo ritiro, sono arrivati i messaggio di ringraziamento dei Chargers e dei Colts per le stagioni vissute insieme; e di compagni e avversari.
Questi invece alcuni dei passaggi più belli del comunicato pubblicato da Rivers: “Ringrazio Dio per avermi permesso di vivere quello che era il mio sogno da bambino: diventare un quarterback nella NFL. Ringrazio i Chargers per le sedici stagioni e i Colts per la diciassettesima. Grazie a tutti i miei allenatori che mi hanno aiutato a crescere come giocatore e come persona. Ho apprezzato i difensori che mi hanno sfidato fisicamente e mentalmente ogni settimana facendomi alzare il livello… e ho “apprezzato” anche i colpi ricevuti. Ringrazio anche gli arbitri che hanno sopportato tutte le mie proteste. Uno speciale ringraziamento va ai tifosi di San Diego e a tutti i miei compagni. Una delle cose più belle è infatti sicuramente avere dei compagni in questo sport. Per ultimi voglio ringraziare mia moglie Tiffany e i nostri nove figli Halle, Caroline, Grace, Gunner, Sarah, Peter, Rebecca, Clare e Anna. Senza il loro supporto non ce l’avrei fatta. Ora che ho finito di giocare, è tempo di iniziare un nuovo capitolo”.
Capitolo che vedrà Rivers iniziare ad allenare i ragazzi della High School probabilmente. E chissà che in futuro non vedremo allenare in NFL uno dei maestri del “trash-talking”.
Ripercorriamo ora i momenti più entusiasmanti della carriera di Rivers. Fu scelto con la quarta chiamata al draft del 2004 dai New York Giants, che lo scambiarono con San Diego per la prima scelta Eli Manning. Dopo due anni da riserva di Brees, Rivers iniziò uno straordinario percorso che in quindici stagioni lo vide giocare 252 partite consecutive senza mai saltarne una. Con 134 vittorie, Rivers è in questa statistica il secondo quarterback di tutti i tempi tra quelli che non hanno mai vinto un Super Bowl.
Dal 2006 al 2009 portò i Chargers sempre ai Playoff col picco del 2007 in cui San Diego raggiunse l’AFC Championship Game perdendolo 21-12 contro i New England Patriots. Questo match (curiosamente giocato il 20 gennaio, lo stesso giorno in cui ha annunciato il suo ritiro) resterà impresso nella memoria di Rivers, che giocò tutta la partita con una lesione al legamento crociato anteriore (a cui si opererà subito dopo). Nel 2010 contro i Seattle Seahawks fa segnare il record di franchigia per yard lanciate con 455 yard e a fine anno venne premiato come miglior quarterback della lega dall’associazione NFL Alumni. Dopo alcune stagioni negative, Rivers riportò i Chargers ai Playoff nel 2013 perdendo solo al Divisional Round contro i fortissimi Denver Broncos. Arriviamo così all’ultima parte di carriera con lo spostamento della franchigia a Los Angeles e la super stagione del 2018 col record di 28 passaggi completati su 29 nella vittoria sugli Arizona Cardinals. I Chargers tornano ai Playoff dopo quattro anni di record negativi: vittoria sui Baltimore Ravens e sconfitta coi “soliti” Patriots.
Il 2019 è però uno degli anni peggiori di Rivers da tutti i punti di vista e Philip decide così a fine stagione di iniziare una nuova avventura firmando con gli Indianapolis Colts. Una bella stagione quella vissuta in Indiana, con undici vittorie e la sconfitta di misura maturata nei Playoff in casa dei Buffalo Bills.
Erano in tanti a chiedersi se lui e/o Brees si sarebbero ritirati a fine stagione e Rivers è stato il primo a sciogliere le riserve. Chi resiste senza segni di cedimento è invece l’immortale Tom Brady, che a 43 anni domenica giocherà l’NFC Championship Game.