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Conte riuscirà a vincere il Derby d’Italia come de Boer?

L’ultima volta che l’Inter ha trionfato in un Derby d’Italia negli stadi c’era ancora il pubblico, il capitano era Icardi e in panchina c’era Frank de Boer. La Juventus è così la bestia nera dei nerazzurri che hanno un record negativo 84 sconfitte in Serie A contro i bianconeri. Nessuna squadra nella storia del massimo campionato ne ha perse così tante contro un determinato avversario.

Tuttavia si chiama Derby d’Italia perché sono la coppia di club con più stagioni in A, ben 177, per questo esiste questo record negativo. Una derby con tanti osservati speciali, per questa volta in particolare Lukaku e Cristiano Ronaldo. Antonio Conte ormai fa veramente parte del passato juventino e del presente interista, quasi da non essere più causa di diatriba tra le tifoserie. Il tecnico non ha mai vinto contro la Juventus, perdendo tre volte su tre, perciò andrà in secondo piano affidandosi solo ai suoi giocatori.

I due attaccanti sono il fulcro di una sfida eccezionale che può contare sui loro 27 gol complessivi. Dopo 18 giornate ci sono ben 12 squadre con meno reti segnate. Due macchine da gol che sanno anche giocare molto per i compagni. I sacrifici di Lukaku spesso e volentieri cambiano la partita e aprono varchi per un Lautaro inferocito. In campo potrà duellare con il suo connazionale Paulo Dybala. Due stili diversi, uno goleador e l’altro, determinanti per i due reparti offensivi. Il primo vuole sfondare la doppia cifra con un gol domenica, il secondo vuole rincarare la dose con i suoi colpi di genio. Stava faticando a tornare titolare, ma ora si è ripreso la Juve.

Non solo l’attacco, ma anche la difesa è un lato da analizzare da entrambe le parti. Se i nerazzurri hanno i migliori colpitori di testa con ben nove centri all’attivo, la Juve non ha ancora subito gol in questo tipo di situazione. Brozovic ha fornito almeno un assist nelle ultime quattro, perciò è in forma smagliante per poter sfruttare i calci piazzati. Nessun atleta interista ha mai registrato questo tipo di numeri da quando Opta raccoglie i dati, ovvero dal 2004/05.

Ci si dimentica spesso di Federico Chiesa, importantissimo nei momenti più bui della sua squadra. A 23 anni e 84 giorni si appresta a tagliare il traguardo delle 150 presenze in Serie A. Sarebbe il terzo giocatori più giovane a farlo nell’era dei tre punti, solo dopo Cassano e Gilardino. Il suo approdo discusso a Torino sta facendo sbocciare tanti fiori, segno di tanta voglia e determinazione. A San Siro ha già affondato con una doppietta il Milan e ora vorrà fare lo stesso con l’Inter.