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Partita decisa dalle difese: analisi di Roma-Inter

Come previsto il big match tra Roma e Inter ha riservato un 2-2 molto equilibrato. Nelle ultime sei gare di Serie A le due squadre hanno pareggiato sempre, eguagliando il record appartenente a Napoli e Torino nel 1995. Le posizioni in classifica con questo punto per parte non cambiano, facendo guadagnare terreno al Milan capolista, vincente in questa giornata.

Le difese all’inizio chiuse hanno portato a una partita a scacchi, molto studiata e prudente. Inoltre due difensori centrali e due calci d’angolo hanno deciso il risultato. L’Inter è la squadra che ha i colpitori di testa migliori, con ben nove reti realizzate in questo modo, delle quali l’ultima arrivata da Milan Škriniar. Lo slovacco su assist corner di Brozović, che oggi ha fornito 2 assist, ha infilato Pau Lopez con il momentaneo 1-1. Al croato non accadeva da maggio 2018 contro l’Udinese.

Invece Gianluca Mancini in una situazione medesima ha chiuso in maniera definitiva i conti. In questo modo il 24enne ha messo a segno il suo terzo gol con i giallorossi, tutti di testa, e il secondo consecutivo negli ultimi 15 minuti. Questa statistica fa a pugni con quella che è la realtà della squadra di Fonseca, la quale ha il primato di gol fatti nel primo tempo. Sono 23, quattro in più della seconda in questo speciale ranking, ossia l’Atalanta. Nell’azione Škriniar reclama una gomitata dell’autore della rete.

I nerazzurri sono molto più pazienti e infatti detengono il maggior numero, ben 30, di reti segnate nella ripresa. Ricollegando il discorso delle difese, è stato proprio Hakimi, se di difensore si può parlare, a mettere nell’incrocio un pallone imparabile nel raddoppio interista. L’ispanomarocchino sulla carta sarebbe un terzino, ma si sta rivelando una macchina come marcatore. Sono già 6 centri in neanche metà campionato, record per la sua carriera. L’ultimo terzino nerazzurro ad arrivare a tale cifra fu Maicon ai tempi del Triplete.


Forse la mentalità difensiva di Antonio Conte è quella che prima ha salvato i suoi ragazzi e poi li ha condannati. L’avversario quest’anno sta attraversando un restyling dal punto di vista organizzativo. Dal palleggio continuo la Lupa ha virato verso un calcio molto più concreto e diretto. Aspettare ad attaccare all’inizio, anche dopo lo svantaggio, ha limitato in certe situazioni gli i giocatori più offensivi come Mkhitaryan, che comunque ha fornito il suo ottavo assist, questa volta a Pellegrini. L’armeno è l’unico, a pari merito con Harry Kane, ad aver collezionato 8 reti e 8 passaggi vincenti nei top-5 campionati europei secondo i dati Opta.

Chiudersi invece dietro alla fine è stato un harakiri, con la Roma in difficoltà nella propria metà campo. I tre punti si potevano portare a casa senza i cambi troppo difensivi di Gagliardini e Kolarov. A discolpa dell’allenatore Vidal, sostituito dal primo menzionato, avrebbe riportato un leggero infortunio. Così è arrivato il pareggio romanista a 4′ dal fischio finale.