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Josip Iličić equivale a una vittoria certa: analisi di Benevento-Atalanta

Quando Josip Iličić è in forma, l’Atalanta è sempre sicura di una vittoria, quasi come fosse un’equazione matematica. I bergamaschi in trasferta hanno schiacciato un Benevento a tratti propositivo, ma non abbastanza duro da evitare la sconfitta per 4-1. La vittoria ha portato i nerazzurri a 31 punti in classifica e al settimo risultato utile consecutivo.

La chiave per aprire la porta di Montipò è Iličić, dominatore in questa partita che ha offerto una prestazione che porte aperte sarebbe valsa il prezzo del biglietto. L’inizio di stagione per lui è stato difficilissimo ed è cominciato con assenza totale di bonus, come direbbero gli amanti del fantacalcio, per dieci giornate di fila. Dopo il disguido avuto tra allenatore, società e Gomez, una scintilla è scattata probabilmente per lo sloveno. Da quel momento è migliorato improvvisamente.

Negli ultimi cinque incontri disputati il centrocampista ha trascinato la propria squadra con 5 assist e 2 reti grandiose. Sia in questa partita sia in quella davanti alla Roma è stato capace di grandi prodezze nello stretto. Ha lasciato dietro due difensori sanniti con un solo colpo per portarsi in area e sferrare un colpo da biliardo in mezzo alle gambe di un altro difendente. Il portiere non ha potuto farci nulla. È così diventato l’unico giocatore a segnare almeno due volte in ciascuna delle ultime 11 stagioni di Serie A.

Il gol comunque sarebbe stato fine a se stesso senza l’accompagnamento di movimenti cruciali per far giocare anche i compagni. È andato infatti in scena tutto il suo repertorio di visione di gioco e passaggi calcolati al millimetro. Con Zapata c’è stata un’intesa perfetta che ha prodotto il terzo centro consecutivo per il colombiano, cosa che non accadeva da luglio. L’attaccante atalantino è arrivato alla 29esima vittima in Italia. Secondo i dati Opta dal 2013, anno del suo esordio, solo Immobile ha segnato a più squadre, ben trenta, di lui.

Josip ha grandi meriti soprattutto dopo il pareggio di Marco Sau, quando propizia il sigillo di Toloi. Il brasiliano conclude in porta su ribattuta dopo un tiro micidiale del 32enne. Lui gioca per i compagni con spirito di sacrificio. Nella prima frazione tenta perfino di servire un pallone con il petto, segno della sua sicurezza ritrovata dopo un periodo non molto prospero.

L’unica azione a cui non prende parte è l’assolo superbo di Luis Muriel, il solito panchinaro che entra e confeziona quasi sempre un regalo per Giampiero Gasperini. Questa volta è stato un tiro da fuori potente e preciso dei suoi, beccando il bersaglio per la quinta occasione consecutiva, sua miglior serie nel calcio italiano. L’Atalanta agguanta il 40esimo centro, uno in meno del migliore attacco in campionato, quello dell’Inter, dopo appena sedici giornate.