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Diego Costa lascia l’Atletico Madrid da icona del club

Improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno, Diego Costa ha rescisso il contratto con l’Atletico Madrid, per “motivi personali” In questa stagione ha messo a segno appena due reti, rimanendo fuori per svariate settimane per una trombosi venosa alla gamba destra. Il 32enne conclude così un’avventura fatta di alti e bassi nel club che ha sempre amato. Dal 2012, quando fu voluto fortemente da Simeone, a oggi con grande carisma e personalità è diventato l’icona di una squadra dura e mai arrendevole.

ANNI IN PRESTITO

Acquistato dai Colchoneros nel 2007 dal Braga, Diego Costa non ha mai avuto grande fortuna. Sbattuto in prestito in varie squadre spagnole, ha sempre mostrato grandi doti e senso del gol. Dopo due anni di ambientamento in seconda divisione, l’approdo in Liga con il Valladolid era stato molto buono a livello personale. Nonostante la dolorosa retrocessione della squadra, aveva collezionato ben 8 reti e 6 assist alla prima stagione. Di conseguenza era arrivato anche il momento di tornare all’Atletico a vincere qualcosa d’importante. Dopo un buon ambientamento a Madrid con 6 gol, il secondo anno doveva essere quello della conferma.

Forse quando stava per esplodere, si ruppe il crociato rimanendo ai box per 6 mesi. La lenta riabilitazione aveva portato il club biancorosso a cederlo in prestito perché fuori dal progetto nel mezzo della stagione. Al Rayo Vallecano, salvatosi in quel campionato, finalmente stupì toccando per la prima volta la doppia cifra. Le sue prestazioni allora richiamarono l’attenzione di Simeone che lo riaccolse a braccia aperte. Fu proprio lui la pedina più importante della sua scacchiera dato che in coppia con Radamel Falcao fece faville. Lo spagnolo forniva assist a raffica, diventando così una seconda punta, mentre il colombiano batteva i portieri. Anche se nella finale della Copa del Rey, vinta contro il Real Madrid 2-1, i ruoli si invertirono. Diego segnò il gol del pareggio proprio su un passaggio di Falcao.

RIVELAZIONE DI UN BOMBER

Finalmente la punta aveva trovato la sua stabilità e nella stagione imminente sarebbe stato l’assoluto protagonista. Infatti il suo compagno di reparto fu venduto al Monaco, rimanendo così il numero uno dell’attacco. Ne La Liga mise a segno ben 27 centri, rimanendo dietro solo agli extra-terrestri Cristiano Ronaldo e Lionel Messi. Contro il secondo durante quella stagione l’Atletico non subì mai una sconfitta in sei incontri disputati: Supercoppa, campionato e Champions. Se nella prima i due pareggi (1-1 e 0-0) favorirono il Barça per il gol in trasferta, nelle altre ci furono altri tre pareggi e una vittoria d’oro per la squadra madrilena.

In campionato l’1-1 al Camp Nou portò al trionfo dopo 18 anni di astinenza. Invece a livello continentale i blau-grana vennero superati dal catenaccio con una vittoria per 1-0. Proprio nell’ultima giornata però Diego Costa uscì per un problema alla coscia dopo soli 16 minuti. In vista della finale di Champions la settimana seguente davanti al Real Madrid era una tragedia. Infatti anche durante la stracittadina in campo neutro chiese il cambio a nove giri di orologio dal fischio d’inizio. Sembrava potesse essere la fine, dato che i Colchoneros avevano perso il loro bomber e punto di riferimento. Pur tenendo botta, andando perfino in vantaggio con Godin, autore di due reti in sette giorni, i Galacticos sfilarono dalle loro mani la coppa. Il pareggio di Sergio Ramos allo scadere fu un’altra doccia gelata che congelò letteralmente la squadra. Come tutti sanno la partita finì 4-1.

SPAGNA O BRASILE?

La delusione per quel match rimane ancora oggi, ma ciononostante la carriera di Diego Costa cominciò a spiccare il volo. Finì per laurearsi campione nel 2017 anche dell’Europa League nel 3-0 rifilato al Marsiglia. In sequenza alzò anche la Supercoppa Europea vendicandosi con una doppietta sul Real Madrid delle meraviglie di Zidane. Tutto sommato è stata fin qui una carriera più che soddisfacente che lo ha portato a partecipare a ben due mondiali, 2014 e 2018.

Per poter essere convocato da Del Bosque per la prima volta si scatenò un putiferio. Il giocatore, nato a Lagarto in Brasile, aveva già disputato dei minuti in due amichevoli, contro Italia e Russia, con la Seleção. Dopo non essere stato più convocato, decise di sfruttare il cavillo delle partite non ufficiali per cambiare nazionale. Infatti si aggregò alla Roja poiché non aveva mai disputato gare di competizioni riconosciute dalla FIFA. La Coppa del Mondo nella sua Terra natia fu un disastro, mentre quella organizzata in Russia produsse ben 3 reti, di cui due al Portogallo in uno spettacolare 3-3.

Il futuro adesso è molto incerto per l’ispano-brasiliano, dato che non si sa effettivamente dove potrebbe accasarsi. Alcune voci dicono che possa diventare un nuovo atleta del Flamengo, altre parlano di un interessamento della Juventus. Tuttavia se dovesse finire in una diretta concorrente dell’Atletico, il club riceverebbe 15 milioni di euro per una clausola stipulata alla risoluzione.