Home » La Serie B non ha ancora un padrone

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L’anno scorso, di questi tempi, il Benevento era già in fuga, involato verso la meritata promozione in Serie A. Questa stagione, invece, il campionato di Serie B non ha ancora un padrone. È vero, per completare il girone di andata occorrono ancora tre partite (senza considerare i vari recuperi), ma i numeri sono eloquenti. Ci sono tante squadre che proveranno a recitare la loro parte, ma la sensazione è che dovremo aspettare un po’ per veder delineate le posizioni di vertice.

Al primo posto troviamo Empoli e Salernitana, due squadre partite con obiettivi più marginali. I toscani, delusi dall’eliminazione nei playoff scorsi, si sono affidati a un allenatore giovane ma preparato come Dionisi, che vuol provare a ripercorrere le orme dei Sarri del passato. I campani, invece, hanno puntato sull’esperienza di Fabrizio Castori e hanno trovato in Tutino, ex empolese, la loro gallina dalle uova d’oro. Entrambe, però, hanno chiuso l’anno in sordina: l’Empoli ha impattato in casa contro l’Ascoli penultimo, la Salernitana è stata surclassata a Monza.

Al terzo posto c’è proprio il rinvigorito Monza. Una volta superato lo scotto della B i brianzoli hanno preso fiducia e migliorato il loro rendimento, chiudendo l’anno con tre vittorie consecutive. Con un attacco esplosivo – Boateng e Balotelli con la categoria non c’entrano nulla – e una campagna di rafforzamento invernale che è già cominciata (preso Scozzarella dal Parma) potrebbe tentare l’assalto deciso alla testa della classifica. Chi invece è potenzialmente in vetta è il Cittadella: attualmente quarto con 27 punti ma con due partite da recuperare, potrebbe raggiungere il duo di testa. Ormai la squadra di Venturato non è più una sorpresa e potrebbe essere l’anno giusto della consacrazione.

Segue la SPAL, reduce da due sconfitte brutte quanto impreviste. I ferraresi sono ancora troppo discontinui, anche se hanno l’organico adatto per recitare un ruolo importante. Chi può farsi forza è il Frosinone, sesto, che attende di superare questa brutta fase in cui si parla più di infermeria che di calcio giocato. Il Lecce è invece una delle grandi deluse: ha un organico invidiabile, ha mantenuto l’ossatura della scorsa Serie A, ma negli ultimi i tempi ha rallentato la sua corsa. Un punto sotto c’è il Venezia, l’unica che è riuscita a battere l’Empoli ma che non vince da quattro turni.

Il lotto delle pretendenti si chiude con il trio composto da ChievoVerona, Pordenone e Brescia. Stati d’animo differenti, soprattutto per i clivensi che devono recuperare due incontri e possono rientrare nelle zone d’alta classifica. Pordenone e Brescia sono reduci dai tre punti conquistati – rispettivamente contro Reggiana e SPAL – ma si sono dimostrate un po’ altalenanti in questa prima parte di campionato. Insomma, visto l’andamento può succedere ancora di tutto. L’impressione è che quest’anno ci saranno margini minori tra le varie contendenti. Non c’è ancora una assoluta dominatrice e ciò permette di ipotizzare un campionato equilibrato e ricco di colpi di scena. Vedremo chi la spunterà, la battaglia sarà agguerrita fino all’ultima sfida.