Soltanto pochi giorni fa, l’Al-Sadd ha potuto festeggiare la vittoria dell’Emir Cup, il trofeo maggiormente vinto nella storia del club bianconero, ma che negli ultimi due anni era finito nella bacheca dell’Al-Duhail. Stavolta, la squadra di Xavi si è presa il bottino pieno, vincendo in finale contro l’Al-Arabi e lo ha fatto con il proprio stile: un calcio veloce, frizzante, fatto di tanti passaggi di prima in omaggio al tiki-taka che il suo allenatore ha profondamente fatto proprio durante gli anni da calciatore del Barcellona. Il gol del decisivo 2-1 è arrivato proprio seguendo questo piano: una fitta rette di passaggi, muovendo il pallone da una parte all’altra del campo, prima di far arrivare alla conclusione Guilherme da fuori area (dopo una gran finta del compagno), deviata in maniera decisiva dal prolifico Bounedjah. Nel clima di festa dovuto all’inaugurazione dell’ottava sede dei Mondiali 2022, l’Ahmed bin Ali Stadium di Al Rayyan, i Wolves hanno festeggiato la vittoria della 17esima Emir Cup della propria storia.
A guardare incantato la partita c’erano anche Gianni Infantino della FIFA e Tamim bin Hamad al-Thani, emiro del Qatar e fratello di Mohammed bin Hamad bin Khalifa al-Thani, proprietario del ricco club bianconero (ma anche dell’altra super potenza del calcio qatariota, l’Al-Duhail, che aveva vinto le edizioni precedenti della coppa). Xavi sta insegnando calcio nel Paese che ospiterà i prossimi Mondiali, ma anche garantendo pubblicità e una notorietà senza precedenti. L’Al-Sadd non ha soltanto vinto l’Emir Cup, ma sta anche dominando il campionato: i bianconeri sono primi in classifica con 9 vittorie e un pareggio in 10 gare disputate, hanno staccato la seconda in classifica (Al-Gharafa) di 7 punti e offrono il calcio più piacevole della Stars League.
Il marchio di fabbrica del tecnico spagnolo è emerso anche in un’altra gara recente, nel quarto gol segnato proprio contro la teorica concorrente al titolo, l’Al-Gharafa: con un’azione partita direttamente dal portiere, l’Al-Sadd è riuscito a ribaltare il campo con un’azione fatta di passaggi, continui movimenti, un calcio studiato a memoria e alla minima perfezione, fino ad arrivare al gol, anche in questo caso, del bomber Bounedjah. Vedere questa macchina in azione rende soltanto guardando i filmati:
Un piacere per gli occhi per chi sogna di vedere presto Xavi Hernandez sulla panchina del “suo” Barcellona, come tra l’altro promesso da diversi candidati alla presidenza del club blaugrana (per esempio, Victor Font). Certo, il successo del gioco dell’Al-Sadd va contestualizzato, perché non è tutto oro ciò che luccica. I Wolves sono la squadra storicamente più potente e ricca del Paese e oggi possono contare in rosa elementi pesanti: in primis, la classe cristallina di Santi Cazorla, l’uomo che detta i tempi in tutte le giocate dei bianconeri, ma anche l’ex Olympiakos e Udinese Guilherme e l’attaccante algerino Bounedjah (che conta 6 reti e 2 assist in 8 presenze in campionato). Ma, soprattutto, c’è quasi metà della Nazionale titolare del Qatar: dal portiere Barsham e tutta la linea difensiva (Khoder, Al-Bayati, Khoukhi e Hassan) fino ai fantasisti Afif e Al-Haydos. Di fatto, su 11 elementi fatti scendere in campo come titolari nelle ultime gare, 7 sono dei Wolves. Senza dimenticare il fatto che, nelle formazione dell’anno in relazione alla stagione 2019-2020, 5 giocatori su 11 appartengono ai bianconeri.
Per questa ragione, il lavoro di Xavi sta diventando uno straordinario strumento per preparare al meglio anche la Nazionale allenata da un altro spagnolo, Felix Sanchez Bas, formatosi presso La Masia e da sempre in ottimi rapporti con l’ex blaugrana. Il ct è stato di fatto l’uomo che ha posto i primi semi nel calcio qatariota nel 2006 all’Aspire Academy, seguendo poi un percorso che l’ha portato dall’allenare le giovanili del Qatar fino alla selezione maggiore. Questo gemellaggio con Xavi sta ora ponendo le basi per creare una squadra competitiva, già riuscita a conquistare la Coppa d’Asia nel 2019 e che preso potrà confrontarsi con Nazionali di maggior spessore essendo stata inclusa nelle prossime edizioni della Copa America, la Gold Cup e le Qualificazioni ai Mondiali dell’UEFA (senza partecipare come squadra a pieno titolo, ma solo per fini di amichevoli). Quale sarà il frutto raccolto dal ricco movimento calcistico qatariota lo scopriremo solo ai Mondiali del 2022.