Lucas Paquetá è ritornato a fare il “craque” con il Lione di Garcia
Il Lione capolista in Ligue 1 ha raggiunto il suo decimo successo. Nel 3-0 rifilato al Nantes si è finalmente visto il primo gol di Lucas Paquetá. Il brasiliano si è messo in mostra con una grande prestazione, trovando anche un mezzo assist per Kadewere, che ha poi segnato su ribattuta. L’attaccante ha restituito il favore al centrocampista, che si è infilato in area al 44′, chiudendo i conti.
L’ex Flamengo e Milan si è adattato perfettamente al campionato francese e al gioco di Rudy Garcia. Le agevolazioni a livello di marcatura da parte degli avversari lo hanno sicuramente aiutato a svolgere al meglio le proprie caratteristiche. Paquetá infatti è una mezzala da compiti prettamente offensivi che propizia le reti delle punte o degli esterni. L’allenatore lo ha schierato a fianco di Aouar in un 4-3-3. L’affiatamento con questi ultimi, oltre che con il resto della rosa, lo ha portato a dare il massimo. Recentemente ha dichiarato che giocare con Aouar è facile.
Con la maglia de Les Gonnes è rinato dopo un periodo cupo in Italia. Prima con Gattuso, poi con Giampaolo e Pioli, è stato relegato in panchina nonostante l’investimento di 38 milioni della società rossonera. I primi passi sembravano promettenti, ricordando quella magnifica bicicletta alla terza presenza contro il Genoa in Serie A. Contro Roma e Cagliari, per la gioia di chi lo aveva acquistato al fantacalcio, aveva registrato perfino un assist e una rete. Da lì il declino con i tatticismi che lo rilegavano troppo in difesa, con lo spogliatoio e la tifoseria, che immaginava di avere un Kaká 2.0 di fronte. A Milanello sarebbe arrivato anche a litigare con Ibrahimović.
Il numero 39, pur avendo le sue colpe, non è stato capito da chi di dovere. La stragrande maggioranza dei milanisti e dei giornalisti, che ignorava la sua esistenza poco prima, si aspettava di vedere il solito fantasista sudamericano. In Brasile il calcio è cambiato da anni, di giocatori così non ne producono più molti. I mister invece gli chiedevano di fare quello che non sapeva fare, ovvero difendere. Complice anche il fatto che veniva da troppi impegni di seguito, l’atleta non si è adattato. Da aprile 2018 fino a ora non si è mai fermato, disputando in sequenza il campionato carioca, brasiliano, italiano, venendo poi convocato per la Copa America. A Lione invece con un po’ di fiducia ha imparato anche a essere più “europeo”, non sfigurando più neanche nella fase di non possesso.
Quasi ormai a metà stagione, Paquetá si è pure sbloccato, aggiungendo ciliegina sulla torta. Il giocatore deve sicuramente ancora crescere molto, rimanendo con i piedi per terra, ma potrebbe rivelarsi un’arma in più per il futuro. Intanto si gode il momento con il Lione, puntando così al titolo.