Classe ’91, Nicolò Melli è l’ala dei New Orleans Pelicans nella NBA. Figlio dell’argento olimpico Julie Vollertsen, è nato e cresciuto immerso nel mondo dello sport. Ha anche la nazionalità statunitense.
Dopo la prima esperienza nelle giovanili della Pallacanestro Reggiana, nel 2010 sigla un contratto con l’Olimpia Milano e avviene il debutto ufficiale in campionato. L’anno seguente passa in prestito alla Scavolini Pesaro, ma rientra subito a Milano al termine della stagione. Nel 2015 lascia l’Italia e passa al Brose Bamberg, in Germania, firmando un biennale. Alla scadenza del contratto raggiunge Gigi Datome al Fenerbahçe, rifiutando anche alcune offerte provenienti dalla NBA. La chiamata dagli States, però, ritorna nel 2019. Questa volta Nicolò accetta e firma un contratto biennale con i New Orleans Pelicans.
Ambasciatore del talento italiano negli States, Nicolò Melli non sbaglia un colpo. In questi giorni, con tutte le attenzioni del caso, i team americani sono tornati in campo in preseason. Al debutto con i suoi New Orleans Pelicans nella gara vinta contro i Miami Heat, Melli ha soddisfatto le aspettative, mettendo a segno ben 8 punti complessivi in 19 minuti di gioco. L’emergenza sanitaria, dovuta al Covid-19, ha di certo messo in ginocchio anche il mondo dello sport. Dopo un periodo di stop forzato, ancora oggi gli spostamenti sono limitati al minimo indispensabile e i controlli sono frequenti. La prevenzione è importante e i giocatori devono dare per primi il buon esempio. Anche Nicolò lo sa bene. A casa Melli, inoltre, si aggiunge la gravidanza della moglie, per cui per lui sfuggire da questo virus è una priorità assoluta.
Americano da parte di madre, Nicolò conosce bene la cultura di entrambi i Paesi. La vita europea sembra agli occhi del campione più genuina e veritiera, in contrapposizione alla realtà troppe volte artefatta e fittizia degli States. In Europa i filtri sono nettamente inferiori, è più facile captare i pensieri altrui, al contrario degli Stati Uniti. In un’intervista rilasciata al giornale Domani, Nicolò ha raccontato un aneddoto particolare che risale al suo arrivo in America e che mostra a pieno la differenza culturale e di mentalità che intercorre tra la realtà europea e quella americana.