La sconfitta con la Roma evidenzia ulteriormente gli enormi disagi di questo Torino. Giampaolo ha provato perfino a rivoluzionare l’undici titolare, inutilmente: i giallorossi vincono 3-1 e si affacciano sulle zone alte. Rovesciando la classifica, ecco il Toro: ultimo, desolatamente. Male guardando i punti – solo sei come il Crotone – e male considerando i gol subiti, già trenta, dopo sole 12 giornate. E non bisogna fare l’errore di pensare che sia la difesa, il problema: è tutta la squadra, complessivamente, che non gira. Colpa anche di idee eccessivamente rivoluzionarie, forse, di Giampaolo.
Sicuramente, contro la Roma ci ha messo del suo anche Singo. Rivelazione di questo inizio di stagione, ingenuo contro i giallorossi. La sua espulsione ha condizionato in negativo la gara di un Toro che poi ha provato a risistemarsi, ma figuriamoci: difficile sarebbe stato in undici; in dieci, la missione si è fatta pressoché impossibile. Soprattutto tenendo conto dei numeri della Roma in termini di gol: 27, in dodici partite. Ed è un dato che, paragonato a quello dei granata, fa riflettere: la Roma, dicevamo, ha segnato 27 gol in 12 partite; il Torino, dicevamo, ne ha subiti 30, in 12 gare. Un divario enorme, in termini di quantità e qualità, tra le due.
Infine, un occhio in panchina: Giampaolo è alle prese con i più grandi dei vorrei ma non posso. Ha idee che possono anche essere condivise dagli esteti del calcio, però, per adesso, non funzionano. Ha provato a ridisegnare l’assetto del suo Torino, schierando contro i capitolini la formazione più giovane dal ritorno del Toro in Serie A, con un’età media di 24 anni e 87 giorni; buon tentativo, seppur vano. Verranno tempi migliori.