Come sta andando la dodicesima giornata di Serie A
I risultati li saprete, ormai. Dunque, spazio a qualche dato: partiamo da Juventus-Atalanta, finita 1-1 e con un Ronaldo spuntato. Quarto rigore sbagliato per CR7 con la maglia dei bianconeri, dei 30 calciati finora. Non solo: prestazione assolutamente opaca quella del portoghese, impalpabile, fuori dal gioco, senza mordente, né lucidità. Ovviamente, una serata no capita a tutti. Riguardo alla Dea: l’ingresso di Gómez ha dato linfa, vigore, a un gruppo capace di rimediare al gol subito, segnarne uno altrettanto bello, strappare un buon punto, ma conservare un record negativo: l’Atalanta non vince a Torino con la Juventus dal 1989, quando a segnare fu… Caniggia. Per la Signora, sesto pareggio in 12 partite: qualcosa da sistemare c’è, è evidente.
In Genoa-Milan, spicca il gol di Kalulu, rampollo che non sembra essere affatto male. Difensore con un fisico robusto e buona tecnica, sotto Pioli si sta sgrezzando più per la famosa necessità-virtù che per qualsiasi altra motivazione. Ma tant’è: è stato chiamato in causa, ha risposto presente, ha buttato dentro il gol del 2-2. Nel Genoa, doppietta di Mattia Destro, il bomber ritrovato: non segnava due gol di fila in una partita dal dicembre del 2017, e all’epoca indossava la maglia del Bologna. Milan: son 24 le partite in cui è imbattuto: altro dato storico, l’ultima volta quasi trent’anni fa, era il 1993.
Passando per San Siro, spicca il rosso a Insigne che ha fatto infuriare Gattuso: l’allenatore del Napoli ha dichiarato che per un “vaffa” non si può mandare via il capitano di una squadra, e condizionare lo svolgimento della partita. Può avere ragione, per certi versi; per altri, è anche sfortuna. Perché con lo stadio vuoto o quasi, si sente veramente tutto, e Insigne non è stato così elegante. Mertens: presenza numero 247 in Serie A, “festeggiata” (eufemismo) con un infortunio: caviglia girata, per fortuna nessuna lesione, ma tanto dolore e lacrime quando è uscito in barella. Trentaduesimo successo sulla panchina dell’Inter per Antonio Conte in Serie A, in 50 presenze totali.
Velocemente, sulle altre partite: Verona-Sampdoria equivale al primo rigore segnato in carriera da Zaccagni, e contemporaneamente il decimo rigore di fila realizzato dagli scaligeri; in Fiorentina-Sassuolo, i neroverdi confermano il periodo difficile, dimostrando quella stanchezza sottolineata a più riprese da De Zerbi, mentre in casa viola Prandelli può essere soddisfatto per un gioco molto più fluido e dinamico, con la traversa di Ribery nel finale che ha fatto strozzare in gola l’esultanza ai (pochi, purtroppo) presenti al Franchi; Spezia-Bologna equivale a due conferme: la squadra di Italiano gioca un ottimo calcio, quella di Mihajlović prende gol con la pala; Parma-Cagliari è stata una partita che se qualcuno ha cambiato canale ha fatto perfino bene.
SERIE A – RISULTATI, CLASSIFICA, IL PROGRAMMA DELLE GARE