Dieci punti in dieci giornate, questo il ruolino dello Spezia in poco più di due mesi di campionato. Due i successi per gli aquilotti, ai danni di due dirette concorrenti per la salvezza come Benevento e Udinese; quattro i pareggi, arrivati al cospetto di Fiorentina, Parma, Atalanta e Cagliari; quattro anche le sconfitte maturate contro Sassuolo, Milan, Juventus e Lazio. La squadra di Vincenzo Italiano è in perfetta media salvezza e pensare che finora ha sempre giocato in “trasferta” visto l’esilio forzato al “Manuzzi” di Cesena per l’indisponibilità del “Picco”, che tornerà ad ospitare i propri beniamini il prossimo 16 dicembre contro il Bologna. Un’impresa quella compiuta dal tecnico e dai suoi giocatori che si sono fatti apprezzare per la grande organizzazione di gioco, sempre propositivo e coraggioso.
Anche contro formazioni molto più quotate, gli spezzini non hanno rinunciato alla propria idea di calcio e sono così riusciti a mettere in difficoltà chiunque. Basti pensare alla gara con la Juventus dove per 60 minuti ha tenuto in scacco la Vecchia Signora prima di capitolare al cospetto di CR7. L’ultima, invece, è stata la Lazio che, pur vincendo, è stata graziata in ben due occasioni dai pali colpiti da Estévez (sullo 0-0) e Bastoni (sullo 0-1). Il conto dei legni in campionato è salito così a otto, soltanto il Verona ne ha centrati di più attestandosi a quota 11. La dea bendata non ha sorriso allo Spezia che, con un pizzico di fortuna in più, avrebbe potuto incrementare il proprio bottino di punti. Ci sono ancora da correggere degli errori di inesperienza dovuti a un’età media tra le più basse della A (26,1 anni, meglio fanno solo Milan, Cagliari e Verona), ma il futuro appare roseo.
Il sodalizio bianconero ha staccato il pass per la Serie A il 20 agosto nel doppio confronto con il Frosinone e ha dovuto attrezzarsi in brevissimo tempo per competere nel massimo campionato. Il raduno è stato fissato il 2 settembre – con appena sei giocatori sotto contratto – quando la maggior parte delle compagini erano già nel pieno della preparazione. Una sola amichevole, il 19 settembre contro la Pistoiese (vinta 5-0), e poi, domenica 27, in campo contro il Sassuolo per l’esordio assoluto nel gotha del calcio italiano. Insomma, è stato un mese di fuoco per il nuovo direttore sportivo Mauro Meluso, subentrato a fine agosto a Guido Angelozzi, e per mister Vincenzo Italiano.
La già buona ossatura esistente è stata integrata con calciatori funzionali al 4-3-3, marchio di fabbrica di Italiano. Sono arrivati i portieri Zoet (che si è però infortunato gravemente alla seconda presenza), Provedel e Rafael, i difensori Chabot, Dell’Orco, Ismajli, Mattiello e Sala, i centrocampisti Estévez, Pobega, Léo Sena, Deiola e Agoume, gli attaccanti Agudelo, Farias, Piccoli e Verde. La società è riuscita a trattenere tutti i protagonisti della promozione, con la chicca rappresentata dalla conferma di M’Bala Nzola a parametro zero dopo il fallimento del Trapani. L’attaccante francese classe ’96 ha avuto un impatto straordinario con la Serie A, firmando quattro reti in sette partite.
Il club può contare su elementi cresciuti nel proprio vivaio che stanno ben figurando alla prima esperienza in A. Parliamo di due spezzini doc: il terzino sinistro Simone Bastoni (classe ’96) e il centrocampista Giulio Maggiore (classe ’98). Un settore giovanile che da anni dà soddisfazioni alla società, tra le più lungimiranti del panorama nazionale, e che, lo scorso giugno nonostante lo stop per il Covid-19, ha chiuso il proprio bilancio in attivo di ben tre milioni di euro. Programmazione, bel gioco ed entusiasmo: questi gli ingredienti della matricola Spezia che non ha alcuna intenzione di fermarsi e, anzi, punta a stupire ancora.