I volti del basket – L’ironico e solidale Gigi Datome
Luigi Datome è una punta di diamante del basket italiano. Specialista nel tiro da tre, è un campione dall’animo sensibile e generoso, apparentemente schivo e riservato, ma in realtà ironico e sempre con il sorriso sulle labbra. Dopo le esperienze professionali in America e Turchia, Gigi è tornato in Italia e attualmente è l’ala piccola dell’Olimpia Milano.
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La carriera. Tra Italia, NBA e Fenerbahçe
Cresciuto nelle giovanili della Santa Croce di Olbia, debutta in Serie B2 a soli 15 anni. Nel 2003 si trasferisce alla Montepaschi Siena di Carlo Recalcati e lì rimane per un triennio. Quarantasei presenze alla Scafati e nel 2008 fa ritorno a Siena, per poi passare alla Virtus Roma per due intense stagioni. Qui gioca ben 149 partite e mette a segno 1.776 punti.
Nel 2013 arriva la chiamata dalla NBA. Firma con i Detroit Pistons, ma un infortunio gli ostacola il cammino. Un breve periodo nella D-League e poi il passaggio ai Boston Celtics. Nel 2015 approda al Fenerbahçe. Con la squadra turca arriva in finale di Eurolega, vince la coppa e il campionato nazionale, venendo nominato anche MVP. Il 30 giugno 2020 torna di nuovo in Italia e firma un contratto triennale con l’Olimpia Milano.
L’uomo. Il campione delle sfide solidali
A luglio 2017, dopo una scommessa su Twitter, promuove a Bergamo il Datome Day, una manifestazione solidale che lo vede in sfida con Elisa Penna, Martin Castrogiovanni, Diego Flaccadori e David Moss contro la squadra di pallacanestro di Brembate Sopra. Tanto divertimento e sano agonismo per raccogliere fondi da devolvere all’AGPD – Associazione Genitori e Persone con Sindrome di Down.
Ma non finisce qui. L’anno seguente, senza scommesse sui social, Datome replica l’evento. Il Gigione Day, alla Ghirada di Treviso, è l’occasione giusta per donare all’ANGSA – Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici. Al suo fianco Stefano Tonut, Martin Castrogiovanni, Ghemon, Giorgia Sottana, Tommaso Baldasso e Riccardo Visconti.
Le curiosità. Gioco come sono, la sua autobiografia
“Il giocatore e la persona che vedete oggi sono il frutto di tutto ciò che ho visto, degli incontri fatti, delle difficoltà affrontate e delle esperienze che mi hanno portato fino a qui. E allora, gioco come sono. Perché di strada ne ho fatta tanta, ma sempre correndo dietro alla palla a spicchi.”
Così Gigi descrive la sua autobiografia Gioco come sono, un percorso all’interno della vita del campione, un ritratto di sé ironico e sincero, senza filtri e maschere. Alteta ma soprattutto uomo, due metri di passione per la pallacanestro e di amore per la sua Sardegna. Le esperienze personali e sportive di Gigi attraversano le pagine della biografia, colorandola di aneddoti divertenti e arricchendola di pensieri e riflessioni. Determinazione, dedizione e carisma caratterizzano Luigi Datome.
Con una prefazione di coach Obradović, Gioco come sono mette a nudo l’ala piccola dell’Olimpia Milano, insegnandoci a conoscerla davvero. Con la chitarra in una mano e la lavagnetta bianca degli schemi di gioco nell’altra, Gigi si racconta per mezzo di alcuni oggetti che hanno accompagnato il suo percorso di formazione umana e professionale, dalle scarpe gialle al portachiavi regalatogli dalla zia, dalla canotta della Santa Croce al poster di Allen Iverson. Come in un puzzle, pezzo dopo pezzo ricostruiamo la sua storia.