Quando Mick Schumacher nacque, il 22 marzo 1999, suo padre Michael aveva appena cominciato il suo quarto anno in Ferrari. Quindici giorni prima della nascita del primogenito si era disputato infatti il GP di Melbourne, consueto appuntamento di apertura del Mondiale di Formula 1. Il ferrarista si era classificato terzo, alle spalle del duo McLaren Hakkinen-Coulthard. Sembrava l’annata giusta per tornare sul tetto del mondo, ma il grave incidente di Silverstone costrinse il pilota tedesco a saltare sei gare e dire addio – almeno momentaneamente – ai sogni di gloria.
Ventidue anni dopo un altro Schumacher indosserà il casco e scenderà in pista in una gara ufficiale di Formula 1. La prossima stagione Mick sarà un pilota della Haas, scuderia motorizzata Ferrari. Dopo anni di praticantato (Formula 4, Formula 3 e Formula 2) e di studio (alla Ferrari Driver Academy), Mick Schumacher è pronto per il grande salto. Il 29 settembre scorso venne annunciato il suo debutto in Formula 1, nella prima sessione di prove libere del GP dell’Eifel, sul circuito del Nürburgring al volante dell’Alfa Romeo C39 di Antonio Giovinazzi. Ma l’esordio saltò a causa delle condizioni meteorologiche avverse.
Adesso Mick Schumacher entrerà nel Circus dalla porta principale. Con un nome pesante addosso, ma con la convinzione di poter diventare un buon pilota. Forse il padre sarà irraggiungibile, quello che ha fatto rimarrà nella storia della Formula 1, ma Mick ha la sua opportunità. La Haas può essere il trampolino di lancio ideale per una carriera di assoluto rilievo.