Petra Vlhová vuole dominare il Circo Bianco. Primo sorriso per Pinturault
In Europa ci si interroga sulla possibilità di lasciare aperti gli impianti sciistici per vacanze invernali o di chiuderli almeno fino a quando la curva epidemica non sarà pienamente sotto controllo. Chi invece dello sport invernale ne ha fatto la propria professione è tornato finalmente a gareggiare in queste settimane. Lo sci alpino aveva fatto una breve apparizione a Solden a metà Ottobre regalandoci il successo di Marta Bassino davanti a Federica Brignone, detentrice della Coppa del Mondo. Ora il Circo Bianco è di nuovo protagonista con cadenza regolare e un programma accorciato.
In campo femminile Petra Vlhová ha sbaragliato subito la concorrenza aggiudicandosi in scioltezza i due speciali di Levi e il parallelo di Lech: la slovacca è l’unica a essere andata sempre a podio nelle prime quattro prove, inoltre possiede già più del doppio dei punti rispetto alla seconda in classifica generale. La Vlhová vuole una fuga e ne ha tutte le ragioni viste le incognite che potrebbero celarsi dietro l’attuale stagione tra eventuali stop o cancellazioni: servono meno calcoli e presenza costante nelle posizioni di vertice. A febbraio inoltre sono in programma i Mondiali di Cortina e sarà necessario ponderare tutte le energie.
La buona notizia è il ritorno in pista di Mikaela Shiffrin. Il successo in Bulgaria a fine gennaio è stata l’ultima immagine felice lasciataci dalla statunitense, poi l’improvvisa morte del padre e il Coronavirus l’hanno allontanata obbligandola ad abdicare il proprio regno. Rivederla tra i paletti in Finlandia nello scorso fine settimana e di nuovo sul podio è un radioso messaggio per questo avvio di stagione; ora servirà pazienza per determinare se la Shiffrin sarà in grado di ritrovare il suo potenziale e presentarsi a febbraio per giocarsi il titolo iridato.
Il parallelo odierno di Lech è stato il teatro della prima sfida stagionale in campo maschile tra Alexis Pinturault e Henrik Kristoffersen, due specialisti dello slalom gigante. Il primo round è andato al transalpino, decisamente più aggressivo e regolare rispetto all’avversario; prontezza di riflessi in partenza, gestione della gara e soprattutto la precisione delle linee hanno fatto la differenza in ogni singola run disputata. Degno di nota il terzo posto del tedesco Alexander Schmid: la finale gli è stata negata solo da un tempo di qualifica che lo ha costretto alla parte di tabellone occupata dal francese.
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