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ESCLUSIVA – Francesco Repice non ha dubbi: “Il più forte è Nicolò Zaniolo”

Abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere con Francesco Repice, storica voce di Tutto il calcio minuto per minuto.

Oltre vent’anni di telecronache: quale partita ricordi con più emozione?
La partita che ricordo con più emozione è sicuramente la finale di Champions League del 2011 tra Manchester United e Barcellona: gli inglesi giocavano un calcio stellare, però quel giorno si compì la favola di Abidal con comportamenti in campo e fuori veramente incredibili. Mi emozionai tantissimo.

Hai qualche aneddoto durante una telecronaca?
Aneddoti direi di no, ci sarebbero soltanto tante storie da raccontare riguardo ai mezzi tecnici che smettono di funzionare all’ultimo momento e al penultimo momento riprendono magicamente e miracolosamente ad andare.

Come hai visto cambiare il calcio in questi anni?
Il calcio è cambiato molto soprattutto per i nuovi regolamenti e per le tante telecamere che ci sono in campo. Non consentono secondo me di sviluppare a pieno il gioco, specie per i difensori. Adesso c’è una grande propensione a costruire partendo dal basso: c’è più attenzione alla fase tecnica d’impostazione rispetto alla fase difensiva vera e propria.

Una dote particolare per la “telecronaca perfetta”?
Non esistono radiocronache perfette: secondo me bisogna semplicemente lasciare andare l’istinto e il talento.

Ti senti un po’ nostalgico lavorando in radio con ormai le Pay TV a farla da padrone?
La radio ha un fascino che non morirà mai: è uno strumento antico, ma allo stesso moderno. E’ irripetibile e incancellabile, quindi no, non ho nessun problema rispetto a questo. Spero semplicemente che si mantenga l’importanza della radio per l’immediatezza nell’informazione.

Vuoi condividere un pensiero su Maradona?
Non ho pensieri su Maradona in questo momento, ho solo grande stima e ammirazione, una sorta di rispetto perpetuo per questo grandissimo calciatore e grandissimo uomo.

Questo campionato sembra essere molto equilibrato: il Milan è la sorpresa, Juve e Inter non sono ancora al 100% e Roma e Napoli sono insidie pericolose. Come pensa possa andare questa stagione?
Credo che in questo campionato i valori devono ancora stabilizzarsi: non ci sono ancora aspetti chiarissimi sui quali basare una teoria. Aspettiamo ancora questo ciclo di partite prima della sosta e poi avremo un quadro più delineato delle pretendenti al titolo

Qual è il calciatore che più ti ha colpito vedendolo dal vivo? E il giovane più promettente?
Sicuramente Francesco Totti. Non so se è una promessa e se sia già mantenuta, ma il più forte è Nicolò Zaniolo.