Soltanto un mese fa, Ahmad Ahmad si era presentato in conferenza stampa per annunciare la sua volontà, con relativo programma, di ricandidarsi nuovamente per ottenere la conferma come presidente della Confédération Africaine de Football, il massimo organo calcistico del continente africano. Aveva promesso riforme sul piano amministrativo, una ristrutturazione delle competizioni con un rafforzamento della loro Champions League e dei campionati giovanili, l’introduzione di una prima competizione continentale per il calcio femminile, allargare la Coppa delle Nazioni a 24 squadre, la costruzione di nuovi e moderni stadi. Tutte idee che, invece, ora potrebbero rimanere soltanto come tali.
L’adjudicatory chamber of the independent Etics Committee della FIFA ha infatti presentato stamattina una sentenza piuttosto pesante verso Ahmad: interdizione da ogni attività calcistica sia nazionale che internazionale per 5 anni e una multa da 200mila franchi per aver violato l’articolo 15 (Duty of loyalty), 20 (Offering and accepting Gifts or other benefits) e 25 (Abuse of position) del Codice di condotta della FIFA del 2020, oltre all’articolo 28 (Misappropriation of funds) dell’edizione del 2018.
Sono due gli episodi che la Camera ha tenuto in considerazione per valutare la sua posizione. La prima è relativa all’organizzazione e al finanziamento di un pellegrinaggio, nata dalle accuse sollevate da Mohamed El Sherei, ex Direttore Finanziario della CAF, licenziato nel 2019: quest’ultimo era stato incaricato di utilizzare i fondi della CAF per pagare voli e spese di diversi membri del comitato esecutivo, dirigenti e presidenti federali in tutta l’Africa per partecipare al pellegrinaggio in Arabia Saudita nel 2018. Fatto confermato poi da Musa Hassan Bilty, membro esecutivo della Liberia: “So chi ha partecipato a quel viaggio. Ero stato invitato, ma mi sono rifiutato di andare, perché, c’era chiaramente qualcosa di sbagliato. E ora possiamo tutti vederne le conseguenze.”
Il secondo episodio, invece, è legato al sospetto accordo con la sconosciuta compagnia Tattica Steel per rifornimenti di materiali e altre attività. Le autorità anti corruzione francesi, infatti, hanno indagato sul ruolo di questo piccolo gruppo situato a La Seyne-sur-Mer (vicino a Toulon), specializzato nella fornitura di strumenti da palestra, che nel dicembre del 2017 avrebbe trovato un accordo da 1 miliardo di dollari con la CAF, sostituendo il precedente sponsor tecnico della Puma. Ma dietro questo accordo è stato rilevato un intreccio di amicizie: il braccio destro di Ahmad, Loic Gerard (eletto anche del Parlamento del Madagascar nel 2014) è uno storico amico di Romuald Seiller, ovvero il proprietario della Tactical Steel.
In seguito, la BBC e il magazine norvegese Josimar sono venuti a conoscenza di alcune email sospette, in cui emergevano degli accordi tra CAF e Tactical Steel e dei pagamenti inviati a un conto bancario a Dubai utilizzato dalla compagnia sportiva, per poi essere rimborsato dalla loro banca regolare in Francia. Giri sospetti, confermati ora anche dalla FIFA, che ha così escluso il presidente 60enne del Madagascar da ogni nuova possibile ricandidatura, almeno a breve termine.