L’Inghilterra piange un altro eroe. Addio a Ray Clemence, il vincente
Dopo aver recentemente detto addio all’iridato ’66 Nobby Stiles, l’Inghilterra del calcio ha dovuto salutare ieri un altro mito: Ray Clemence, portiere di Liverpool, Tottenham e 61 volte nazionale, è stato sopraffatto da un tumore che l’aveva colpito per la prima volta nel 2005. Aveva 72 anni.
Ray and the Reds
Nato a Skegness – nel Lincolnshire – il 5 agosto 1948, Raymond Neal Clemence è stato uno dei portieri più grandi e vincenti nell’intera storia del calcio inglese. Gli inizi giovanili nel Notts County, il debutto tra i pro con lo Scunthorpe a metà anni Sessanta. La grande occasione, per Ray, arriva nel 1967 con l’ingaggio da parte del Liverpool. A difesa della porta dei Reds, Clemence vivrà la parentesi migliore della carriera. Anche, ma non solo, per la succosa bacheca che riempirà con i trionfi del grande Liverpool.
Una bacheca infinita
Vince con il Liverpool 5 campionati (1973, 1976, 1977, 1979 e 1980), una FA Cup, una Coppa di Lega, 5 Charity Shields e, soprattutto, 3 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Uefa e una Supercoppa Europea. Lascia il club nel 1981, dopo il terzo trionfo in Coppa Campioni cedendo idealmente l’eredità a Bruce Grobbelaar. La successiva esperienza nel Tottenham gli regalerà altre soddisfazioni, come una FA Cup, una Charity Shield e la Coppa Uefa 1984. Un grave infortunio al tendine d’Achille, nell’ottobre 1987, lo conduce al ritiro.
Peter, mio alter ego amatissimo
Uno degli aspetti che ha maggiormente caratterizzato la vita calcistica di Ray Clemence è il dualismo, a tratti eccessivo, vissuto con Peter Shilton (classe 1949) per la maglia numero uno dell’Inghilterra. Il 15 novembre 1972, a Ninian Park contro il Galles, debutta in Nazionale mantenendo la porta inviolata. Il primo di 61 caps, la cui striscia terminerà nel 1983. La presenza di due portieri di alto livello sulla scena inglese rese un po’ tormentato il post Banks. In realtà, la coppia andava d’accordo con grande stima reciproca.
Una porta per due
Le stesse gestioni tecniche a capo della rappresentativa non furono in grado, a più riprese e per tanti anni, di prendere una posizione univoca su chi dovesse infilare la maglia numero uno. Clemence e Shilton furono alternati, anche nei grandi appuntamenti: sia a Euro ’80 (2 presenze per Ray) che al Mondiale spagnolo ’82 (zero minuti). Al portierone di Skegness la soddisfazione di diventare il primo portiere capitano dell’Inghilterra, dai tempi del mitico Frank Swift.
L’uscita dai pali
Estremo difensore non altissimo – 183 centimetri – e dallo stile sobrio, pulito, affidabile, Clemence è nel ristretto cerchio dei 29 giocatori capaci di disputare oltre 1.000 partite ufficiali nel calcio inglese. Gli fu conferita l’onorificenza dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 1987, per il suo apporto al calcio. A parte Liverpool e Tottenham, che l’hanno inserito nelle più prestigiose classifiche come i loro tifosi, Clemence ha goduto pure di notevole credibilità fuori confine. Diventato allenatore, è stato per numerosi anni preparatore dei portieri dell’Inghilterra. Finché, nel 2005, non gli fu diagnosticato un tumore alla prostata. Sette anni più tardi, il saluto alla federazione e il ritiro a vita privata.
La scomparsa
Una lunga battaglia, che Ray ha perduto ieri: si è spento serenamente, sostenuto dall’affetto dei suoi cari, all’età di 72 anni. Questo il comunicato del Liverpool, sul proprio sito ufficiale.
“The family would like to say a huge thank you, for all the love and support that he’s received over the years. He was loved so much by us all and he will never be forgotten”. (“Rivolgiamo un sentito ringraziamento alla famiglia, per tutto l’amore e il sostegno a te donato in questi anni. Ray è stato amato profondamente da tutti noi e non verrà mai dimenticato“).
Rest in peace, Ray Clemence 1948-2020