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L’esplosione di un predestinato: in meno di due anni Sinner è già diventato top

È lo sportivo del momento e lo sarà ancora per molti anni: non abbiamo paura a sbilanciarci tanto perché Jannik Sinner è un vero prodigio e per la prima volta dopo tantissimi anni il movimento tennistico italiano è in mani sicure.

A soli 19 anni l’altoatesino si è aggiudicato il primo torneo della carriera, l’ATP 250 di Sofia, mettendo in mostra soprattutto il suo temperamento e la sua forza mentale: in finale infatti contro Pospisil l’azzurro non ha di certo brillato per particolari colpi a messo, ma ha dimostrato di gestire ogni frangente con un’attenzione da veterano. La conclusione perfetta poi sta nel tie-break del terzo e decisivo set: un escalation di colpi e perfezione tattica da mostrare in tutte le scuole tennis.

E pensare che a 14 anni Sinner fu davanti a un bivio: tennis o sci? Le origine trentine e un’ottima predisposizione per la velocità lo hanno fatto tentennare fino all’ultimo, ma fu bravo (col senno di poi) a scegliere il tennis. Fu decisivo il suo spirito competitivo: tra le montagne Jannik fu campione italiano a 12 anni, ma non riusciva più a migliorarsi e si sentiva già arrivato; iniziarono così ad arrivare molte sconfitte finendo per scegliere il tennis che fino ad allora era soltanto un hobby da un paio di ore a settimana.

Il suo nuovo sport agonistico non è ancora del tutto “suo” tanto che un maestro ad un raduno nazionale gli dirà che non è in grado di fare manco due palleggi. Sinner però non accetta sconfitte, vuole sempre vincere e si concentra a 360 gradi su ogni aspetto, dal mentale al tecnico. La svolta arriva a Ortisei dove Andrea Sartori, coach di Andreas Seppi, scambia qualche pallina con lui e rimane così colpito dalla sua attitudine da presentarlo a Riccardo Piatti, storico maestro di tennis.

Dall’estate 2015 Sinner si trasferisce stabilmente a Bordighera e inizia la sua carriera da juniores: nulla di che tanto che avrà come best ranking un’anonima posizione numero 133 del mondo. Poi da febbraio 2015 inizia a partecipare ad alcuni Challenger e incredibilmente vince Bergamo, Trento, Lexington e Ortisei senza mai vincere un futures. Il salto di qualità definitivo arriva con il passaggio nel circuito maggiore: non ancora maggiorenne Jannik si mette in mostra a Roma da wild-card sconfiggendo il numero 55 Steve Johnson.

Conclude poi l’anno nel migliore dei modi aggiudicandosi le Next Gen ATP Finals, torneo elitario tra i migliori 8 under 23 dell’anno. Il 2020 è la sua prima vera prova del nove e nonostante la giovane età mostra una crescita incredibile collezionando scalpi importanti come Goffin a Rotterdam, Tsitsipas a Roma e Zverev al Roland Garros. Il resto è storia che conosciamo, ovvero la vittoria in Bulgaria.

Jannik Sinner, un predestinato dai colpi solidi e dalla mentalità vincente: ecco perché è già grande nonostante l’età.