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Tornando sulle sconfitte a tavolino di Roma e Napoli…

Diverse situazioni, stessa conseguenza, anzi: al Napoli è andata perfino peggio, pur senza l’ingenuità commessa dalla Roma. Il caso Diawara ha tolto ai giallorossi il punto conquistato a Verona, il ricorso presentato sembrava poter dare speranza ai capitolini di riprenderselo, ma no: la frittata fatta è stata perfetta, l’errore commesso è di quelli che un club di Serie A non può proprio permettersi, perfino se non ha arrecato vantaggio in alcun modo. Dopotutto Diawara, inserito nella lista under-22 nonostante avesse 23 anni, avrebbe potuto essere tranquillamente inserito in quella generale, avendo la Roma ancora slot a disposizione.

Confermato lo 0-3 a tavolino per la Roma, dunque, che non si riprende il punto conquistato a Verona (e speriamo per loro non sia decisivo, ai fini della classifica e dei piazzamenti di fine stagione), 3 dicevamo, confermata la sconfitta a tavolino anche per il Napoli, compreso il punto di penalizzazione. Scenario, però, sostanzialmente diverso quello dei partenopei, perché qui si entra nell’ambito coronavirus: ok il no delle ASL alla partenza per Torino, ma a pesare sul giudizio finale è stato l’alibi che il Napoli si sarebbe costruito per non giocare quella partita, secondo il Giudice della Corte d’Appello Piero Sandulli. In sostanza, non ci sarebbe stata alcuna forza maggiore a impedire la partenza dei partenopei, ma si tratterebbe di una scelta “volontaria se non addirittura preordinata”, stando alla sentenza. In sostanza, pagato il comportamento antisportivo di De Laurentiis, non rispettoso – secondo Sandulli – nei confronti anche degli altri club di Serie A. Ma qui, la partita, non è finita: il Napoli ha già annunciato un ulteriore ricorso, 3 le carte passeranno al collegio di garanzia dello Sport del CONI.

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Redazione