I volti del basket – Il gigante buono Matteo Soragna
Guardia, ala piccola e playmaker, 196 cm di passione e di determinazione, Matteo Soragna è una colonna portante del basket italiano. Un atleta che ha conquistato ogni anno il cuore dei tifosi di tutte le squadre in cui ha militato e che ancora oggi è un cronista sportivo tanto stimato e apprezzato anche dagli addetti ai lavori.
La carriera. Da Cremona a Sky Sport
Soragna si fa le ossa nella sua Cremona, in B1, dal ’93 al ’96, per poi approdare in serie A nella stagione successiva a Pistoia. Dalla Toscana alla Sicilia, l’anno seguente arriva a Barcellona Pozzo di Gotto e lì rimane per un triennio. Ovazioni, applausi e tanta ammirazione per il cestista ma anche per l’uomo, che conquista la città e riesce a ottenere la promozione in A2 nella stagione 1999-2000.
Alle soglie del nuovo millennio vola in Piemonte e, a Biella, compie un’altra fatica e approda con i compagni in Serie A1, scoprendo una terra ancora inesplorata per la società biellese. L’anno successivo veste il titolo di capitano della squadra. Soragna viene osannato come icona della Lauretana. Il team decide quindi di ritirare la sua maglia numero 7 come segno di omaggio all’atleta che ha segnato la storia della Pallacanestro Biella.
Nel 2004 è il turno della Benetton Basket. Un biennio di soddisfazioni: esordio in Eurolega, fascia da capitano e vittoria del primo scudetto. Nel 2007, è la tripla di Matteo Soragna sulla sirena contro la Montepaschi Siena a portare Treviso in finale di Coppa Italia. Partita indimenticabile in primis per lui e per Mordente.
E la nazionale? Come dimenticare l’Italia. Esordio nel 2001 a Brno contro la Repubblica Ceca, bronzo agli Europei di Svezia del 2003 e argento alle Olimpiadi di Atene del 2004. Nel 2013 torna nella trinacria e firma con l’Orlandina Basket. Due campionati, LegaDue e Serie A, dopodiché sigla per la Serie B con la Pallacanestro Piacentina. Oggi è cronista e commentatore per Sky Sport.
L’uomo. Un padre innamorato della sua Cecilia
Dietro l’atleta, l’uomo. Gioviale e disponibile, sempre con il sorriso sulle labbra. La tifosa numero uno è Cecilia, sua figlia. Risale al 2014, ai tempi dell’Orlandina Basket, un video che lo vede in conferenza stampa mentre legge ai partecipanti un pensiero della figlia rivolto alla squadra siciliana.
“Forza, Orlandina! Metticela tutta per vincere, sarò fiera di voi. Per ora siete arrivati a un livello altissimo, spero che continuerete a vincere per tutti i tifosi e per le vostre famiglie. Ma soprattutto per me! Ti voglio bene, Cecilia.”
Lo sport unisce, lo sport è famiglia. Soragna vive di basket e la famiglia è per lui un motivo di forza, i suoi occhi parlano. Gli anni passano e il 31 ottobre 2020 Cecilia è anche sui profili social dell’atleta, sempre tramite le sue parole e mai in vista in prima linea. Il connubio ormai indissolubile tra uomo e mascherina diventa il motivo per ironizzare e trovare un barlume di ottimismo nella routine della situazione attuale.
“Facciamo che quest’anno ad Halloween ci accontentiamo tutti di mettere una maschera più piccola. E anche il giorno dopo, e quello dopo ancora, in loop continuo. (make up by Ceci) #mascherina #halloween”
Le curiosità. Un comunicatore anche nel mondo virtuale
Nell’era dei social, l’ex cestista scende in campo anche in questa sfida, commentando su internet l’amata NBA e raccontando istantanee di vita quotidiana. Per esempio l’8 settembre, in occasione della giornata mondiale della fisioterapia, Soragna crea una mappa degli infortuni subiti durante la carriera.
Ironia, ma anche riflessione. Canzonare goliardicamente sé stessi, ma sensibilizzando su un tema importante. L’obiettivo è ringraziare una categoria di lavoratori che contribuisce ogni giorno da dietro le quinte a rendere possibili i campionati di basket (e non solo). Il fisioterapista è il garante di ogni allenamento, partita e successo, un instancabile lavoratore professionista.
Essere un personaggio noto del mondo dello sport significa però possedere il peso di una grande responsabilità. Vuol dire saper trasmettere valori e ideali, infondere coraggio e dare consigli utili per le future generazioni. Soragna lo sa bene e lo fa ogni giorno con semplicità. Il suo motto: if opportunity doesn’t knock, build a door!! Che dire? Questo è Soragna: un guerriero visionario!