La Fiorentina ha scelto la strada del cambiamento. La dirigenza gigliata ha comunicato in giornata l’esonero del tecnico Beppe Iachini e il ritorno sulla panchina viola di Cesare Prandelli, che già da domani pomeriggio dirigerà il suo primo allenamento. Una svolta inevitabile dopo i recenti risultati della squadra e le pressioni della piazza.
Il comunicato della società racconta in poche righe ciò che è stata l’avventura di Iachini a Firenze. Un traghettatore arrivato a dicembre con l’obiettivo di portare la squadra verso acque tranquille; c’è riuscito in un periodo reso ancora più enigmatico e duro per la vicenda Coronavirus. Mantenerlo sulla panchina nel campionato in corso è stato un segno di gratitudine, costato però caro in termini di fiducia e consensi. Iachini infatti è un allenatore adatto per una squadra da lotta salvezza, i tifosi viola invece in estate avevano in testa un progetto più ambizioso: il suo 3-5-2 inoltre non è stato mai digerito considerandolo un modulo poco adatto a valorizzare il potenziale della rosa e di giocatori come Ribery. C’è da dire che le prime due partite della Fiorentina aveva dato ottimi spunti con il successo di carattere sul Torino e la quasi impresa al Meazza di Milano. Un’illusione purtroppo svanita in ottobre.
Inizia dunque l’era Prandelli-Bis. Il tecnico di Orzinuovi ritorna a dieci anni di distanza. Qui ha lasciato un bel ricordo soprattutto in campo europeo: il successo di Anfield Road è stato senza dubbio il punto più alto ed emozionante della sua lunga parentesi toscana. Prandelli ha lavorato bene e Firenze è stata il suo trampolino di lancio verso la nazionale. Con gli azzurri è arrivato a un passo dal titolo continentale cedendo solo ai marziani spagnoli, poi, come Icaro, è arrivato vicino al sole ed è precipitato. Dalla delusione dei Mondiali 2014 la sua carriera lo ha visto vagabondare per il mondo con scarsi risultati. La sua magia nell’arco dell’ultimo decennio appare svanita e questo aspetto preoccupa non poco i sostenitori viola, perché l’affetto e il riconoscimento c’è e ci sarà sempre, ma qualcuno già prevede che la “minestra riscaldata” non porterà grandi risvolti. Interessante invece l’aspetto tattico visto che il modulo di Iachini è stato degli argomenti più chiacchierati degli ultimi mesi. La Fiorentina dovrebbe tornare alla difesa a 4 con Biraghi che vedrà arretrare la sua posizione. Ribery invece potrebbe tornare a una posizione più consona alle sue doti, inoltre Prandelli conosce bene Kouamé nel suo trascorso a Genova. Bisognerà decifrare bene l’attacco e ora il tecnico avrà una sosta nazionali che casca alla perfezione visto che avrà a disposizione anche i nazionali obbligati a rimanere nella bolla fiorentina.