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Le 7 Marce, Gp Emilia Romagna – Imola e Mercedes, solo applausi

Gran Premio dell’Emilia Romagna, 13/a tappa del Mondiale di Formula 1 2020. Analizziamo quanto accaduto sul circuito di Imola con la nostra monoposto fornita di un cambio vintage ma potente a 7 marce.

Viaggia in 7/a marcia, il circuito di Imola – Il saliscendi disegnato sulle colline del Santerno ritorna nel Circus dopo 14 anni di assenza. Assenza ingiustificata. Torna un circuito vero, che punisce chi sbaglia con la ghiaia (e non l’erba) nelle vie di fuga, altro che parcheggi di supermercati come capita di vedere nei nuovi impianti. Parole che sarebbero attribuite a Toto Wolff, deus ex machina della Mercedes. In attesa di verificarle, ce ne appropriamo. Sì, Imola è un circuito vero che a un pilota non consente la possibilità di sbaglio e che, contemporaneamente, ne esalta le caratteristiche. Speriamo davvero che questa del 2020 non rimanga solo una comparsata.

Viaggia in 7/a marcia, la Mercedes – 7 marce eccezionali, queste, dato che presentano due “settime marce”. Ed è giusto che sia così, per celebrare degnamente sia Imola che il settimo titolo iridato nel Mondiale Costruttori della Casa di Stoccarda, record assoluto in Formula 1. Un record ottenuto con abnegazione e lavoro. Sono i più forti. Giusto che trionfino.

Viaggiano in 5/a marcia, Daniel Ricciardo e Daniil Kvyat – I quasi omonimi della Formula 1 a Imola esibiscono una prova da grandi piloti, anche grazie al supporto della Safety Car dovuta all’uscita di  Verstappen e di un’ottima strategia da parte delle due scuderie. Così, l’australiano centra un terzo posto fondamentale per aiutare la Renault nella sfida a tre con Racing Point e McLaren per il terzo gradino del Mondiale Costruttori e il russo corrobora il sogno dell’Alpha Tauri di provare a essere la migliore scuderia italiana del 2020.

Viaggiano in 4/a marcia, Kimi Räikkönen e Charles Leclerc – Hanno 18 anni di differenza all’anagrafe, ma hanno lo stesso fuoco vivo che gli permette di tirar fuori loro il meglio dal mezzo che hanno a disposizione. Il finlandese dell’Alfa Romeo corona con uno splendido nono posto una gara condotta splendidamente e gestendo alla grandissima gli pneumatici a mescola media con il quale era partito che sono durati ben 45 giri. Il francese della Ferrari si fa sorprendere da Kvyat in sede di ripartenza dopo la Safety Car, ma ha il merito di tenere dietro uno scatenato Pérez limitando i danni con un quinto posto che ovviamente non ha nulla a che vedere con i fasti della Rossa a Imola. Ma, in tempi di vacche magre, va bene anche così.

Viaggia in 3/a marcia, la McLaren – Vero, la scuderia di Woking è l’unica delle tre impegnate nella lotta per il terzo posto nel Mondiale Costruttori a portare entrambe le vetture a punti con Sainz settimo e Norris ottavo. Però, dal punto di vista prestazionale, sono apparse indietro rispetto alle rivali Renault e Racing Point. Ed è un campanello d’allarme da non sottovalutare.

Viaggia in 2/a marcia, Lance Stroll – Fine settimana da dimenticare per il canadese della Racing Point. Dapprima il quindicesimo posto in qualifica. Poi, un contatto al via in gara, la bastonatura metaforica da parte di un Pérez scatenato e, dulcis in fundo, l’investimento di un meccanico perché andato lungo nella piazzola dei box. A papà Lawrence toccherà l’ennesima lavata di capo.

Viaggia in 1/a marcia, la Red Bull – Come far diventare un Gran Premio da un possibile sogno a un reale incubo in pochi giri. Potrebbe essere questo il titolo del film della Red Bull a Imola. Verstappen tiene il passo delle Mercedes, infila Bottas ed è nettamente secondo quando becca un detrito che fa afflosciare la sua gomma posteriore sinistra. Albon, invece, durante la ripartenza dopo la Safety Car nel tentativo di operare un sorpasso va in testacoda, venendo superato dal resto della compagnia e terminando la corsa quindicesimo. L’incubo della sostituzione è sempre più concreto.