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Addio a Nobby Stiles, “guerriero senza denti” dell’Inghilterra ’66

Nuovo lutto nel calcio internazionale: è scomparso ieri, all’età di 78 anni, la leggenda del Manchester United e dell’Inghilterra Nobby Stiles. Il campione del mondo 1966 ha perso la sua battaglia con il cancro e una forma di demenza.

GUERRIERO. Il calcio inglese perde uno dei suoi miti. Norbert “Nobby” Stiles, mediano del Manchester United di Matt Busby e membro dell’Inghilterra iridata nel 1966, è morto ieri a 78 anni: nel 2013 fu resa nota la sua battaglia con un tumore alla prostata, quadro clinico aggravato da una forma di demenza ormai in stato avanzato. Un personaggio estremamente riconoscibile, non solo in patria ma pure all’estero, per la proverbiale grinta in mezzo al campo ma anche per la sua dentatura incompleta. Sono infatti celebri le istantanee scattate durante gli anni di attività, che lo ritraggono senza le protesi messe da parte in occasione delle partite. Per questa caratteristica, unita alla straordinaria carica agonistica, Nobby Stiles è passato alla storia come “The Toothless Warrior” (guerriero senza denti).

RED DEVILS. Quando il Manchester United viene sconvolto dalla sciagura aerea di Monaco di Baviera, nel 1958, Stiles è un giovane apprendista calciatore delle giovanili. Dieci anni dopo sarebbe salito sul tetto d’Europa con la mitica squadra guidata da Sir Matt Busby, grazie al primo successo di un club inglese in Coppa dei Campioni. Mediano di bassa statura precocemente stempiato, viene ricordato inoltre per la sua presenza nell’Inghilterra iridata ’66. Con la Nazionale debutta nell’aprile 1965 contro la Scozia: si rende protagonista di un brutto tackle sull’avversario Simon nel match con la Francia, che provoca un serio infortunio. Criticato in modo feroce, Stiles viene tuttavia difeso pubblicamente dal ct Ramsey, il quale ne fa uno dei pilastri della sua gestione conclusa con la vittoria della Coppa Rimet. Fino al 1970 colleziona 28 caps e una rete con i Tre Leoni sul petto, chiudendo con il Manchester United l’anno seguente dopo 395 presenze e 19 reti in match ufficiali. Si ritirerà nel 1975, in seguito a due stagioni nel Middlesbrough e altrettante nel Preston North End.

FERGUSON BABIES. Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, Stiles comincia ad allenare nella sua ultima squadra da calciatore, con una parentesi principale dal 1977 al 1981. Sperimenta l’avventura nella NASL statunitense per un triennio, guidando i Vancouver Whitecaps fino al tramonto dell’effimera lega calcistica americana, concretizzatosi nel 1984. Il suo ultimo contratto come allenatore in una prima squadra lo firma con il West Bromwich Albion 1985-86, esperienza conclusa anzitempo nel febbraio ’86: si saprà in seguito dello stato depressivo per la lontananza dalla famiglia. Rientra nel Manchester Utd nel 1989 per occuparsi del settore giovanile. Grazie anche ai consigli di Nobby Stiles si formano i giovani campioni dell’era Ferguson, come Beckham, Butt, Giggs, Scholes e i fratelli Neville. Sposato con Kay Giles – sorella dell’ex compagno di squadra Johnny – e padre di tre figli, fu costretto a vendere i propri trofei (tra cui le medaglie delle vittorie nel Mondiale e della Coppa dei Campioni) per aiutare la famiglia. Ha pubblicato due autobiografie, nel 1968 (“Soccer My Battlefield”) e nel 2003 (“After The Ball”), quest’ultima prima di cominciare ad accusare i primi segni del decadimento fisico. Nel novembre 2013 viene resa nota la sua battaglia contro un tumore alla prostata, qualche anno dopo il vile attacco da parte della demenza. Nobby Stiles, per le proprie condizioni di salute, non poté essere presente ai festeggiamenti per il 50° anniversario della Rimet ’66: si è spento ieri, all’età di 78 anni. Riposa in pace, campione.