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Le 7 Marce, Gp Portogallo – Hamilton record nella terra dei fenomeni

Gran Premio del Portogallo, 12/a tappa del Mondiale di Formula 1 2020. Analizziamo quanto accaduto sul circuito del Nurburgring con la nostra monoposto fornita di un cambio vintage ma potente a 7 marce.

Viaggia in 7/a marcia, Lewis Hamilton – La terra dei fenomeni del calcio, il Portogallo di Eusebio e di Cristiano Ronaldo. Un circuito, quello dell’Algarve, al suo esordio nel Circus e già da fenomeni del volante, con l’alternarsi continua di curve e saliscendi. Non potevano esserci palcoscenici più adatti nel celebrare il record assoluto di successi in Formula 1, 92 contro i 91 di Micheal Schumacher. Un successo non semplice, considerato che Bottas ci ha provato ad ostacolare l’ingombrante compagno di squadra. Ma, conquistata la prima posizione con un sorpasso deciso, da lì in avanti è stato un tripudio per Hamilton. Il novantaduesimo della sua strepitosa carriera.

Viaggia in 6/a marcia, Charles Leclerc – A differenza di quanto accaduto due settimane fa al Nurburgring, il quarto posto in qualifica del sabato non è stato illusorio. Il monegasco per tre quarti di gara ha finalmente potuto contare su una Ferrari finalmente competitiva quantomeno per il terzo gradino del podio. Poi, il passaggio alle gomme medie alla lunga non ha pagato. Ma, in questi tempi di vacche magre per Maranello, va bene anche così.

Viaggia in 5/a marcia, Pierre Gasly – Dopo Monza, il francese della AlphaTauri sfoggia un’altra gara da 10 in pagella. Il quinto posto finale premia la caparbietà del transalpino, autore di bellissimi sorpassi. Chiedere lumi, infatti, a Ricciardo e Pérez tra gli altri. Sarà la possibilità di ritornare in Red Bull a galvanizzarlo?

Viaggia in 4/a marcia, Kimi Räikkönen – Termina undicesimo, sfiorando per l’ennesimo Gran Premio la zona punti con la sua Alfa Romeo-Sauber. Ma il primo giro del 40enne finlandese su una pista resa leggermente scivolosa da qualche gocciolina di pioggia, è semplicemente stupendo. Räikkönen in una tornata si piazza al sesto posto dopo essere partito dalla sedicesima casella. Certo, l’avere gomme rosse a mescola morbida lo ha inizialmente aiutato, però quel primo giro ha fatto tornare alla mente cosa fece Senna a Donnington Park nel 1993, al volante della McLaren-Ford, che da sesto si ritrovò primo in un amen (vincendo poi la corsa) in una gara bagnata. Fantastico Iceman.

Viaggiano in 3/a marcia, la Renault e la McLaren – Nella lotta per il terzo posto costruttori, le due scuderie rallentano il passo, facendosi recuperare dalla Racing Point e mostrando di soffrire sia la Ferrari che l’AlphaTauri. Un segnale da interpretare come campanello d’allarme.

Viaggia in 2/a marcia, Valtteri Bottas – Il finlandese ci prova a rompere le uova nel paniere a Lewis Hamilton, ma si fa battere non solo dal punto di vista tecnico ma anche da quello psicologico. L’inglese fa finta di avere crisi di gomme quando si trovava al secondo posto, Bottas ci casca e rallenta. Hamilton in un momento si avvicina e lo sorpassa, dichiarando istanti dopo ai box via radio: “le gomme vanno benissimo”. Bottas va in crisi di nervi e lascia campo libero a Hamilton. Per riuscire un giorno a combattere con l’inglese per il mondiale, Bottas dovrà migliorare e molto nel duello mentale.

Viaggia in 1/a marcia, Lance Stroll – Rovina la gara a Norris volendo passare laddove non ci sta spazio e si becca 5 secondi di penalizzazione. Va più volte oltre i limiti della pista e se ne prende altri cinque. Conclude la gara ai box per un problema tecnico. Più prima marcia di così.