Cosa ci dicono i risultati delle italiane in Europa League
Il Napoli perde, al San Paolo, con l’AZ Alkmaar. Il Milan vince, agevolmente, al Celtic Park. La Roma batte, in trasferta, lo Young Boys. Ciò che ne vien fuori, nel giovedì europeo, son due cose: la prima, è il solito discorso relativo al fatto che l’Europa League ha appeal, perlomeno da noi, solo dai quarti di finale in poi: troppo turnover da parte delle nostre che, il più delle volte, si tramuta in un organizzazione di gioco scarsa, e risultati non garantiti. La seconda, che il calcio europeo sta trovando un suo equilibrio, sotto l’aspetto dei tatticismi e dell’organizzazione: ci sono e ci saranno sempre differenze qualitative, ma oggi atletismo e sagacia tattica possono ben compensare le mancanze tecniche. Poi, sicuramente, i soldi investiti sono e saranno sempre ciò che fa la differenza, e il denaro porta i campioni, e i campioni possono fungere da ago della bilancia quando le cose sono in equilibrio.
⏱ 94’ | Full Time ⏹#NapoliAZ 0-1
💙 #ForzaNapoliSempre pic.twitter.com/3s6qD4szL9
— Official SSC Napoli (@sscnapoli) October 22, 2020
In sostenza: nessuno qui dice che Young Boys, Celtic e AZ Alkmaar siano qualitativamente al livello di Roma, Napoli e Milan; però, ancora una volta, se due delle tre italiane non hanno avuto vita facile, con i ragazzi di Gattuso “senza fame” (come ammissione dello stesso allenatore nel post partita) evidentemente, in questo tipo di partite qui, le nostre spesso rischiano l’overconfidence. Che altro non è che l’eccessiva sicurezza nei propri mezzi. Lo Young Boys, squadra che negli ultimi anni sta iniziando a far sentire la sua voce in Svizzera, ha fatto la sua partita, contro una roma piena di seconde linee. L’AZ Alkmaar, che viene da un periodo negativo in Eredivisie (non vince dal 7 marzo, le ultime 4 tutte pareggiate) si è imposto al San Paolo, imbrigliando tatticamente un Napoli colto di sorpresa. L’eccezione è stata il Milan, come dicevamo, che di fame sembra averne ancora molta. Non c’è stata partita con un Celtic incerottato e mentalmente sottosopra sia per la sconfitta nell’Old Firm, sia per le polemiche recentissime che vogliono uno spogliatoio spaccato, con addirittura spie al suo interno. Non ha mai perso dal lockdown, la squadra di Pioli, anzi: ha segnato ancora una volta due gol in una partita, eguagliando il record del 1964:
1964 – Il Milan non segnava almeno due gol in 10 partite consecutive considerando tutte le competizioni da dicembre 1964, 56 anni fa. Dinamite. #UEL #CelticMilan pic.twitter.com/TI3dRAMBjn
— OptaPaolo (@OptaPaolo) October 22, 2020
E lunedì, Milan-Roma a San Siro. Già, testa al campionato di nuovo, adesso, dopo un’intensa parentesi Europea. Alla fin fine, tra gol e difficoltà, tutte bene le italiane impegnate tranne 2: l’Inter che ha pareggiato in Champions, il Napoli caduto ieri in Europa League, in casa, contro ogni pronostico. Però, se il calcio fosse matematica, forse non ci affascinerebbe così.
⏰ RESULTS ⏰
🔥 What a night of football!
Best performance was from _______ #UEL pic.twitter.com/vhCFOKGyVg
— UEFA Europa League (@EuropaLeague) October 22, 2020