Home » Un’Italia bella a metà

Il pareggio casalingo contro l’Olanda – il secondo in pochi giorni dopo lo 0-0 contro la Polonia – potrebbe far pensare a un passo indietro rispetto alla gara di andata con gli Orange. In effetti all’Italia qualcosa è mancato. Soprattutto in termini di concretezza, visto che gli azzurri hanno avuto un paio di ghiotte occasioni che non sono riusciti però a sfruttare. Il gol del vantaggio è arrivato con estrema facilità, grazie a un’azione ispirata da Barella e conclusa da Lorenzo Pellegrini. E sembrava aprire la strada per un agognato ritorno al successo. Ma così non è stato, anche per merito dell’Olanda che, forte di un Frankie de Jong superlativo, ha reagito e ha messo in difficoltà i nostri.

Se analizziamo ciò che è andato bene, dobbiamo sottolineare ancora una volta la splendida prestazione di Nicolò Barella. Sempre più al centro del progetto di Mancini, il centrocampista dell’Inter ha corso come un dannato, non risparmiandosi mai in fase difensiva. Ma dando un contributo notevole anche in attacco. Non solo per il sontuoso assist per il gol del vantaggio, ma per una serie di giocate da applausi, che avrebbero potuto avere un epilogo migliore. La difesa, tutto sommato, ha retto. Sugli scudi Chiellini, bene anche Donnarumma, autore di una parata difficilissima su Depay.

Tra i giocatori che hanno deluso ci sono Verratti e Jorginho. Stretti tra le maglie arancioni, non hanno saputo dare quel ritmo che si chiedeva loro in veste di doppio regista. Non era semplice, perché il 3-5-2 di de Boer non permetteva loro di avere molta libertà. Ma potevano comunque fare di più. L’altra nota dolente è Ciro Immobile. L’attaccante della Lazio ha sciupato una buona occasione a tu per tu con Cillessen dopo un regalo di Hateboer. In generale ha svariato molto, non dando però l’impressione di essere in grande vena. Resta da capire cosa non funzioni perché non è la prima volta che Immobile fallisce l’appuntamento importante con la maglia azzurra.

Mancini può essere contento solo a metà. L’Italia ha mostrato la solita generosità e abnegazione. Ma questo non sempre basta. L’Olanda, anche grazie al modulo messo in campo, ci ha impensieriti spesso, soprattutto quando i due esterni avevano modo di attaccare con continuità. Il passaggio in corsa alla difesa a 3 è stata una mossa intelligente da parte del ct azzurro. Pur conservativa, è stata una scelta che ha dato i suoi frutti in fase difensiva. Resta da capire come ovviare al problema-attacco. Nelle quattro partite di Nations League finora disputate sono state segnate solo tre reti. E mai da un centravanti, visto che portano la firma di Sensi (contro la Bosnia), Barella (contro l’Olanda all’andata) e Pellegrini (ieri). Mancini, nonostante le buone prestazioni di squadra, dovrà lavorare per il recupero di alcuni singoli. E non è una questione da poco.