Gran Premio dell’Eifel, 11/a tappa del Mondiale di Formula 1 2020. Analizziamo quanto accaduto sul circuito del Nurburgring con la nostra monoposto fornita di un cambio vintage ma potente a 7 marce.
Viaggia in 7/a marcia, Lewis Hamilton – Il fuoriclasse inglese, tra i tanti pregi, ne vede sempre uno spiccare in particolar modo. Ossia, quello di non sbagliare mai per due volte di seguito. Dopo aver sciupato la prima possibilità in Russia, grazie anche a un pizzico di fortuna (vedi perdita di potenza del motore di Bottas) al Nurburgring ottiene quella vittoria numero 91 che lo issa accanto a Micheal Schumacher nell’elenco dei plurivittoriosi del Circus. Un dato semplicemente impressionante, anzi fenomenale. Proprio come Hamilton.
Viaggia in 6/a marcia, Daniel Ricciardo – Un’attesa durata più di due anni. Era infatti il 27 maggio del 2018 quando, al volante della Red Bull, Ricciardo saliva per l’ultima volta sul podio imponendosi nel Gp di Monaco. Al Nurburgring, arriva un terzo posto che premia la crescita sia del pilota australiano che della Renault. Le strade di Ricciardo e della scuderia transalpina si separeranno a fine 2020, ma difficilmente entrambi vorranno mollare la presa.
Viaggiano in 5/a marcia, Romain Grosjean e Antonio Giovinazzi – Il francese della Haas e l’italiano dell’Alfa Romeo Sauber, loro malgrado abitudinari delle ultime posizioni della graduatoria, approfittano a piene mani della ridda di ritiri che ha caratterizzato il Gp dell’Eifel. Grosjean rompe il ghiaccio e conquista, grazie al nono posto, i suoi primi due punti del 2020. Giovinazzi si piazza decimo e si porta a casa un punto pesantissimo – soprattutto per il morale – dopo i due conseguiti all’esordio del Mondiale.
Viaggia in 4/a marcia, la Red Bull – C’era curiosità su come la scuderia austriaca avrebbe reagito dopo la notizia shock di questa settimana, il ritiro della Honda dalla Formula 1 a fine 2021. In attesa di sapere quale propulsore spingerà le lattine a partire dal 2022, la Red Bull con Verstappen fa tremare Hamilton anche se alla fine è costretta ad accontentarsi del secondo posto. Albon, invece, non è mai stato competitivo e alla fine è stato costretto al ritiro.
Viaggia in 3/a marcia, la Ferrari – Quarto posto di Leclerc in qualifica, settimo del monegasco e undicesimo di Vettel in gara. Certo, risultati che anche questi non possono essere considerati soddisfacenti per la Rossa, ci mancherebbe altro che non fosse così. Però, in questi tempi che definire di magra appare quasi un eufemismo, questi piazzamenti restituiscono un minimo – sottolineiamolo e timbriamolo, un minimo – di sorriso ai tanti tifosi Ferrari in giro per il mono.
Viaggia in 2/a marcia, Lando Norris – Seconda battuta a vuoto consecutiva per il bravissimo inglese della McLaren. Un problema tecnico lo tradisce ma per la serie che non tutti i mali vengano per nuocere, la sua uscita in primis ha regalato la Safety Car che ha movimentato, nei limiti del possibile, il finale di gara e la scenetta divertente di Norris che esce dalla sua McLaren e attende il via libera per muoversi sedendosi su una sdraio inizialmente pensata per i commissari di gara. Sta diventando personaggio. Nei limiti del possibile, ci sta.
Viaggia in 1/a marcia, Valtteri Bottas – Poteva essere l’ultima occasione per provare ad “””aprire””” (le triple virgolette non saranno perfette grammaticalmente ma rendono l’idea) i giochi per il Mondiale, stante la pole position di ieri. Invece, il motore della sua Mercedes si prende inopinatamente una giornata di ferie e i sogni di gloria del finlandese svaniscono come neve al sole.