Iga Świątek ha vinto il Roland Garros. Ne siamo certi: vincerà ancora tanto
Due anni per diventare top ten e vincere uno slam. Prima del trionfo di Parigi, Iga Świątek s’era data questo tempo per concludere qualcosa nel tennis che conta. Poi avrebbe scelto: o libri o sport. O tutto, o niente. Lei è così. Un po’ come il suo gioco: senza compromessi e con amore spudorato per il vincente.
È proprio in questo modo che ha vinto il Roland Garros, senza dare respiro alle avversarie, senza concedere un set. Qualche volta pure con un po’ di paura, la mano meno sicura e alcuni colpi sfuggiti in corridoio. Ha soli 19 anni ma, finalmente, si è rivista nel circuito femminile qualcuno con l’attitudine al dominio. Chissà quanto hanno inciso l’autunno parigino, il vento, il tetto sullo Chatrier. Il campo pesante, il rimbalzo meno elastico. Le assenze di Barty e Osaka. L’infortunio della Williams. La spinta di un popolo, quello polacco, che non aveva mai visto un suo tennista vincere un titolo slam. Iga, acqua e sapone, estremamente concentrata sul tennis, non aveva mai alzato un trofeo ma ha meritato senza nessun dubbio questo risultato.
💥🙈It’s hard to describe how special this day is for me. It’s so strange to achieve something that seemed so distant… But yup… It’s here – I’m a grand slam champion (whaaat?). Thank you @SofiaKenin for this final. I wish you all the best.💥🙈 #RolandGarros pic.twitter.com/ktIShQZLnj
— Iga Świątek (@iga_swiatek) October 10, 2020
Ha battuto chiunque. La Kenin in finale. Sorprese dal tabellone principale, come la nostra Martina Trevisan. Campionesse come Simona Halep. In un torneo ha condensato il modello di un percorso tennistico perfetto. Con la rumena, poi, non ha semplicemente vinto 6-1 6-2, ha praticamente messo in crisi una filosofia di gioco. La formula attendista della Halep, surclassata dai colpi di una novellina. Ma calmi ragazzi: Iga non è una nuova Serena Williams. Né solo fucilate da fondo. Sa andare a rete, variare il gioco e soprattutto cambiare il piano quando le cose non funzionano.
Si innervosisce un pochino, perché sembra scrupolosa piuttosto che intemperante. L’abbiamo visto con la Trevisan. Era impaziente all’inizio. Voleva chiudere subito lo scambio così è andata sotto. Ma è bastato davvero poco per risollevarsi e far crollare le certezze di una tennista in fiducia come l’azzurra: ci è riuscita sia con il diritto, che sembra avere una rotazione fatta a posta per la terra, sia con una freddezza e una mentalità da veterana.
Per adesso il mondo del tennis non ha dubbi. Vincerà tanti tornei. La scelta tra studio e sport per ora non si pone proprio. Lo slam l’ha già vinto, ora è n 17 al mondo. E forse possiamo già dare il benvenuto a una nuova campionessa.