Brescia e Ascoli debuttano con un pari: al Rigamonti termina 1-1
Se alla vigilia il punto poteva stare stretto al Brescia, a partita conclusa i rammarichi maggiori sono dell’Ascoli. È questo ciò che emerge dalla prima giornata di Serie B: un punto a testa per far partire il nuovo campionato senza grossi scrupoli.
Pronti via e l’Ascoli è subito in vantaggio: Cavion infatti approfitta di un errore collettivo della retroguardia bresciana e batte Joronen con un pallonetto di testa. Gli ospiti si fanno preferire soprattutto con le ripartenze orchestrate dagli esterni Chiricò e Cangiano, ma la difesa lombarda regge l’urto e proprio un suo pilastro, Chancellor, sfiora il gol del pareggio con un colpo di testa che esalta Leali. Con il passare dei minuti il Brescia prende le misure e al 32′ il solito Donnarumma pareggia i conti con un tocco vincente su assist di Ayè.
Prima dell’intervallo entrambe le squadre hanno due grosse occasioni per riportarsi in vantaggio: prima Donnarumma, solo a centro area, cincischia troppo e con un controllo di troppo perde il tempo per battere a rete e poi Cangiano, liberatosi di Mateju, manca l’aggancio a tu per tu con Joronen.
Nella ripresa il Brescia parte meglio e dà l’impressione di voler completare la rimonta, ma l’espulsione di Papetti condiziona irrimediabilmente il secondo tempo biancoblu: su un errore di disimpegno di Chancellor, il giovane difensore stende Chiricò lanciato a rete e da ultimo uomo il cartellino rosso è inevitabile. La vena offensiva del Brescia cala e Bertotto spinge i suoi all’impresa che viene sfiorata nei minuti finali con le occasioni fallite da Chiricò e Savic.
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La parità finale è quindi il risultato più giusto: da una parte oltre ai soliti Donnarumma e Dessena, Spalek è sembrato il più propositivo, mentre tra gli ospiti Chiricò e Cangiano sono stati un’autentica spina nel fianco per Mateju e Martella. Del Neri avrà ancora molto da lavorare, ma sarà a mercato chiuso che potrà tirare le somme: intanto Labojko e van de Looi hanno già fatto intravedere buone cose, ma il futuro di Sabelli, Cistana e Torregrossa (oggi non convocati) è il vero ago della bilancia.