L’esordio da sogno di Liam Delap, figlio del re delle rimesse Rory e possibile “nuovo Haaland”
In casa Manchester City, sono in tanti a essersi ormai convinti di avere in casa il potenziale “nuovo Haaland”. Fa strano parlare di un possibile erede di un talento che, per quanto meraviglioso, è pur sempre un 2000, con una carriera ancora tutta da scrivere, ma Liam Delap è riuscito a conquistarsi questo pesante riconoscimento. Nato l’8 febbraio 2003, il giovanissimo attaccante dei Citizens è infatti considerato uno degli astri nascenti del calcio inglese e, alla prima occasione avuta, ha cercato di confermarlo subito anche agli occhi di mister Guardiola: gol al debutto contro il Bournemouth in Carabao Cup, nella gara vinta poi 2-1 dal City.
Esattamente come Haaland, anche Liam Delap è figlio di un calciatore, Rory. Niente di meno che uno dei più noti calciatori di culto conosciuti nella storia della Premier League grazie a una caratteristica piuttosto atipica: la capacità di battere le rimesse laterali come nessuno al mondo, con lanci violenti e diretti in area che diventano quasi delle punizioni. Una qualità che permise a Rory di diventare protagonista nelle prime annate di Pulis sulla panchina dello Stoke City, trasformandosi in un vero e proprio incubo per le difese della Premier League (in primis, della sua vittima preferita: l’Arsenal).
Liam, in realtà, non ha ereditato questa curiosa tecnica dal padre, ma è riuscito a distinguersi a livello giovanile per la notevole esplosività, la sua corsa e un tiro violento e preciso. Il primo gol realizzato con i Citizens è l’immagine perfetta di questo mix di caratteristiche: sul bel lancio di Foden, Delap fa uno scatto notevole con cui brucia nettamente in velocità il difensore del Bournemouth, prima di freddare Travers con una cannonata di sinistro, teoricamente il piede debole.
👏 GOAL ON DEBUT 👏
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— Manchester City (@ManCity) September 24, 2020
Il giovane attaccante, in realtà, ha trascorso quasi tutta la sua carriera giovanile nel Derby County, sin dai 7 anni. Solo nell’estate 2019 è arrivata la decisione di firmare con il Manchester City, in cui si è messo subito in mostra con 7 reti e 6 assist nelle undici presenze ottenute in Premier League U18 Nothern Group. Ma a questi numeri andrebbero aggiunti anche l’evidente contributo dato alla squadra per raggiungere le semifinali di FA Youth Cup, due presenze con la Nazionale Under 17, titolo di capocannoniere con l’Under 16 al Mercedes-Benz Aegan Tournament 2019. Senza dimenticare la doppietta e l’assist sfornato nella sfida tra l’Under 21 del City e il club di League Two del Mansfield Town.
Numeri da vero e proprio fenomeno, che ha soltanto un limite al momento: un’eccessiva foga che spesso gli costano dei cartellini di troppo (come accaduto nella prima sfida con l’Under 23 del Manchester City contro il Derby County, nonostante un gran gol segnato). È sicuramente l’aspetto su cui dovrà lavorare maggiormente, ma Guardiola potrebbe essere l’uomo giusto per aiutarlo a esplodere. E visto che Agüero resterà fuori per due mesi per infortunio, il tecnico catalano è ora tentato dal lanciarlo anche in Premier League. Contro il Wolverhampton era in panchina, ma il gol siglato contro il Bournemouth potrebbe aprirgli le porte anche a un precoce esordio in massima serie inglese.