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Napoli incompleto ma efficace. Osimhen, un crack! Milik, che caos

Non che l’abbia sottovalutato magari, chiamiamolo “eccesso di ottimismo”. De Laurentiis, quando andò in riunione di lega con qualche linea di febbre dando la colpa alle ostriche, sottovalutò la situazione: in realtà era Covid, e fu costretto a fuggire via da Capri in barca per raggiungere Roma, fare controlli approfonditi per lui e la moglie Jacqueline, prelevato dalla Croce Rossa per gestire una positività inaspettato. Che sia stata una leggerezza, quella del patron azzurro, non ci piove, perché se è vero che gli impegni chiamavano, è anche vero che nel periodo in cui si provava a ripartire – e limitiamoci a parlare di calcio – con il discorso stadi in ballo e con la prima giornata all’epoca distante solo giorni, il rischio di contagiare colleghi/dirigenti non andava sottovalutato. Ma tant’è, alea iacta est, in bocca al lupo a De Laurentiis, il Napoli ha dovuto fare a meno della presenza del suo numero uno per l’avvio di campionato.

De Laurentiis che comunque le dirigerà le operazioni del suo Napoli, seppur a distanza, in quell’isolamento non più preventivo ormai, una quarantena di lavoro sarà, con tanto mercato da gestire. Salutato Allan, finito all’Everton di Ancelotti, da capire la situazione Koulibaly: sembrava si potesse chiudere a 70 milioni col City, recuperando i soldi investiti per Osimhen, che ha dimostrato già di valerli tutti negli sprazzi di classe dimostrati contro il Parma (quel tocco di tacco per Insigne, tanta roba. Quello scatto sulla sinistra alla Bolt, mamma mia). Da trovare una squadra a Younes, fuori dalle idee di Gattuso, che per la sfida del Tardini ha tenuto fuori anche Malcuit, Llorente e Ounas. In stallo la situaion legata a Milik, tenuto già fuori dai convocati per le amichevoli del Napoli prestagionali, e quello fu un segnale chiaro, una sorta di cartellino col prezzo messo in bella mostra in attesa di offerte congrue, dato che lo scambio con Under si è bloccato sul più bello, con il turco poi finito al Leicester. Con la Roma, tutto in stallo: nodi ancora da sciogliere riguardo a vincoli e cavilli legati al contratto del polacco con gli azzurri, e giallorossi che per il momento sembrano siano propensi a tenersi Džeko, sempre più lontano dalla Juventus.

Situazione bella ingarbugliata. Difficile da spiegarsi, figuriamoci a farsi, con De Laurentiis in quarantena e Giuntoli al lavoro in prima persona, Gattuso che urla e ringhia, un Napoli incompleto in campo ma efficace nella prima giornata, e che per adesso si aggrappa ai soliti gol di Mertens e al talento di Osimhen. Ma che non sia ancora una macchina perfetta, adesso, questa squadra, a prescindere dall’impegno e dai risultati, è ovvio, e anche piuttosto evidente.