Home » Viaggio nell’Old Subbuteo – Le tifoserie

Foto https://conankrom.jimdofree.com/

L’aspetto meno tecnico, nell‘Old Subbuteo, sono le riproduzioni del pubblico sugli spalti. Come nella realtà, i tifosi non giocano e non segnano, ovviamente: tuttavia, abbiamo trovato in rete fotografie di curve in scala 1:87 da lasciare davvero a bocca aperta. I gruppi Facebook sono numerosi: alcuni sono privati, e dovrete richiedere l’iscrizione. Noi, a titolo di esempio, vi passiamo questo, che è pubblico e visibile a tutti, con tante immagini che, siamo sicuri, piaceranno a voi come sono piaciute a noi.

Foto https://conankrom.jimdofree.com/

Un appassionato inglese ha realizzato, in scala 1:87, lo stadio dell’Aston Villa, pubblicando, su un gruppo Facebook, le foto del proprio lavoro durante la costruzione, e a opera finita. Il gruppo è privato, e quindi le foto non sono pubblicabili. Tuttavia, se ci volete credere sulla parola, il modello è di qualità davvero elevata.

Ovviamente, non era possibile riprodurre i tifosi sugli spalti (parliamo di decine di migliaia di miniature): ci si è quindi dovuti accontentare di farlo per alcuni ambienti (bar, qualche sky box). Il tutto, però, è stato fatto con grande realismo. Dietro, sicuramente, tanto lavoro, visto che il tutto è autocostruito (non è specificato se sia stata usata una stampante 3d: ma, in ogni caso, l’assemblaggio dei singoli pezzi resta impegnativo).

Nel pub, per esempio, è stato riprodotto un maxischermo, mentre i tifosi indossano, per la gran parte, sciarpe e magliette della squadra. Ovvio che per giocare si debba rimuovere la struttura, ma vi possiamo garantire che l’effetto è straordinario, così come l’amore dimostrato da questo tifoso per la propria squadra del cuore e per il suo stadio.

Il nostro esperto Mauriziowebmaster del sito https://conankrom.jimdofree.com/ , preferisce solitamente riprodurre le compagini, con gli ottimi risultati che potrete constatare anche voi, visitando il suo sito. Tuttavia, essendo anche un appassionato di calcio vero e proprio, non è (e non poteva essere) immune dalla febbre del tifo, anche rispetto alle riproduzioni in ambito Old Subbuteo.

Foto da https://conankrom.jimdofree.com/

“Oggi come ieri, nell’Old Subbuteo riproducevamo e riproduciamo il calcio come vorremmo che fosse: le squadre con le maglie colorate e, ovviamente, i tifosi con gli striscioni, le coreografie e tutta quell’aria di festa alla quale, però, sono state tarpate le ali. C’è, non lo nego, un po’ di nostalgia di un mondo dove il gioco era al centro delle attenzioni, e dove esistevano, in Italia, squadre leggendarie, dal Genoa di fine ‘800 e primi ‘900 alla Pro Vercelli, al Grande Torino per poi arrivare alle milanesi degli anni ’60.”

Noi e Maurizio siamo della stessa generazione, ed entrambi, a un certo punto, abbiamo iniziato a guardare anche all’estero. A essere complici di quest’avventura, le Coppe europee, o qualche regalo portato dal papà in viaggio di lavoro all’estero, in Paesi di grande cultura calcistica. Un portachiavi, una tazzina e, in certi casi, un biglietto di una partita e un gagliardetto. Una volta, arrivò dal Brasile una maglia, che resta uno dei ricordi più cari, protetta dalla luce nell’armadio, con ancora l’etichetta.

“Negli ultimi decenni del secolo scorso, si aspettava tutte le settimane in edicola il ‘Guerin sportivo’, con le sue foto a colori e, soprattutto, i risultati dei campionati esteri. Difficile capire oggi, dove tutto è a portata di Smartphone, le emozioni che davano le immagini televisive in bianco e nero di un Hajduk Split-Torino nella nebbia, o quelle delle squadre scandinave, o della Germania Est.”

Foto: https://conankrom.jimdofree.com/

“Nei tornei pomeridiani, dopo i compiti, si simulavano così improbabili telecronache, con gli effetti del pubblico, i nomi inventati. Il passo successivo era la realizzazione degli spalti. I blister con i tifosi, rigorosamente rosa da dipingere, avevano prezzi tutto sommato raggiungibili, mentre le tribune erano fuori portata. Plastilina e cartone diventavano così utilissimi materiali da costruzione, assieme al Lego. Qualcuno osava anche chiedere al padre fermodellista di concedere qualche casetta del plastico, in perenne costruzione.”

Esistevano altri trucchi per simulare i tifosi, senza dover per forza acquistare i più costosi originali prodotti dall’azienda britannica. L’alternativa, manco a dirlo, erano i soldatini in scala HO. La katana nelle mani dell’ufficiale giapponese diventava l’asta di una bandiera, così come il fucile con baionetta della miniatura di un soldato francese. Gli stracci bianchi della mamma, tagliati a strisce, colorati coi pennarelli, erano le basi di striscioni colorati sui modelli di quelli esposti allo stadio alla domenica.

“Come in tutti i campi, anche qua la Rete viene in aiuto agli appassionati” ci rivela sempre Maurizio“Alcuni siti propongono grafiche a colori da stampare e ritagliare per ricreare coreografie molto realistiche. Si trovano facilmente materiali per realizzare tribune: i legnetti per attivare il fuoco nel camino sono perfetti a questo scopo, oltre al sempiterno Lego, che andrà ovviamente colorato, senza dimenticare la plastilina.”

Foto: https://conankrom.jimdofree.com/
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“Manco a dirlo, i giocatori inutilizzabili potranno rivivere come tifosi, perché nell’Old Subbuteo non si butta via nulla. Privati della base, magari ahimè dei piedi e di parte delle gambe, si siederanno sugli spalti, indossando la maglia della propria squadra. Il tutto in nome di una passione che, nonostante un calcio dove ci si riconosce sempre meno, fatto di bilanci, di FPF, di tifosi che discutono di soldi risparmiati anziché di capacità calcistiche dei propri beniamini, resta sempre forte. Anche se, spesso, ci si sente come innamorati traditi. E, allora, ben venga l’Old Subbuteo dove, ancora oggi, il Mantova può battere il Barcellona.”

Continua – Tutte i pezzi precedenti li trovate nella rubrica dedicata del sito, o digitando la parola “Subbuteo” nello spazio “Cerca”. Buona lettura!