A metà degli anni Ottanta, Israele poteva contare su un giovane e talentuoso portiere, così bravo da diventare il numero uno della Nazionale. Il suo volo venne però spezzato a nemmeno 24 anni da un tragico incidente in mare: oggi raccontiamo la storia di Avi Ran.
TALENTO. Un ragazzo israeliano longilineo, dai capelli neri ricci e gli occhi scuri, intensi. Avi Ran è nato ad Haifa il 25 agosto 1963 e ha iniziato presto ad appassionarsi al pallone. Non in un ruolo qualunque: quello di portiere. Il debutto nel calcio importante lo ha vissuto giovanissimo, ancora 17enne, con la casacca del Maccabi Haifa. Durante quella stagione 1981-82, Ran mette a referto la prima presenza nel match contro il Maccabi Tel Aviv: senza incassare gol. L’iniziale concorrenza di Avrahami per un posto da titolare lo vede uscire vincitore. Anche se il tecnico Shlomo Scharf, quando arriva ad Haifa nel 1983, vorrebbe un estremo difensore più giovane ed esperto: non riuscirà nel suo intento di sostituire Ran, sostenuto dal general manager Yochanan Vollach. Non certo un dirigente qualunque, bensì uno dei nazionali che avevano preso parte all’unico Mondiale con Israele nel 1970.
ASCESA. Per l’estremo difensore prende forma l’avvio di un regno incontrastato tra i pali. Si mette in luce rapidamente tra i migliori portieri del massimo campionato israeliano, che conquista nel 1984 e nel 1985 con il Maccabi. Il 28 gennaio 1986 fa inoltre il suo esordio nella Nazionale maggiore, a Tel Aviv contro la Scozia. La prima di 9 presenze, contro alcune tra le principali rappresentative al mondo come Inghilterra, Argentina e Germania Ovest. In quello stesso 1986 viene eletto Calciatore israeliano dell’anno: in precedenza era accaduto solo a un altro portiere, il leggendario Itzhak Vissoker. Il 1° giugno 1987 difende la porta di Israele contro il Brasile: raccoglie quattro palloni dal sacco, scaraventati da Romário (doppietta), Dunga e João Paulo.
SCONTRO FATALE. Avi Ran non può immaginare che quella sia stata l’ultima partita con la maglia di Israele. Passano 40 giorni. Decide di recarsi a Tiberias, località nella costa occidentale del mare di Galilea. Relax e divertimento allietano la giornata di Avi. È l’11 luglio 1987. Sta solcando il mare a bordo di un paio di sci d’acqua, con la comprensibile spensieratezza di un ragazzo di 23 anni. Un motoscafo incrocia la sua traiettoria: l’impatto è fatale per Avi Ran. Si spegne così la vita di un atleta promettente, nel fiore degli anni, che lascia dietro di sé il ricordo di un portiere tenace, coraggioso. Il pilota del mezzo coinvolto viene processato e imprigionato. Al funerale partecipano ben 14.000 persone, segno tangibile dell’affetto nei suoi confronti e della commozione suscitata da una tragedia terribile. A distanza di tanti anni dalla scomparsa, il ricordo dello sfortunato ragazzo di Haifa è ancora vivo tra la sua gente e tra gli appassionati di calcio del Paese.
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