Primo Piano

Rashford ha creato una task force con noti marchi alimentari per combattere la povertà minorile

Dopo la campagna anti-povertà minorile di qualche mese fa, ora Marcus Rashford è passato ancora di più alla pratica: creare una vera e propria task force diretta a garantire un contrasto efficace di una tale piaga sociale. L’attaccante del Manchester United è diventato già da mesi il simbolo in questa lotta: già a giugno, era stato un suo appello a far fare un passo indietro al governo Johnson, che inizialmente aveva interrotto il programma (previsto per la sola fase iniziale della pandemia) di pasti gratuiti per i bambini appartenenti a famiglie in grande difficoltà economica.

Il calciatore 22enne aveva parlato della sua stessa esperienza da bambino, quando soltanto dei sostegni economici attraverso dei food voucher gli avevano permesso di avere dei pasti caldi. E così, dopo aver scritto direttamente al Primo Ministro, ora si è messo all’opera, riunendo in una Task Force alcuni dei più importanti supermercati e marchi alimentari: Aldi, Asda, Co-op, Deliveroo, FareShare, Food Foundation, Iceland, Kellogg’s, Lidl, Sainsbury0s, Tesco, Waitrose. L’obiettivo è sostenere le proposte provenienti dal National Food Strategy, un piano indipendente di politica alimentare nel Regno Unito.

Sono tre le raccomandazioni del National Food Strategy che dovrebbero essere sostenute dal governo il prima possibile:

  • Allargare i pasti gratuiti scolastici a tutti i bambini provenienti da case dell’Universal Credit o equivalenti, raggiungendo un ulteriore 1.5 milioni di minori dai 7 ai 16 anni.
  • Allargare l’holiday food e attività a supporto di tutti i bambini su pasti scolastici gratuiti, raggiungendo un ulteriore 1.1 milione.
  • Aumentare il valore dei voucher dell’Health Start da 3.10 sterline a 4.25 a settimana e allargarlo a quelli che rientrano nei sostegni dell’Universal Credit o equivalente, aggiungendo 290mila minori sotto i 4 anni e donne incinte.

Alla BBC, Rashford ha parlato del suo piano: “Dovevamo pensare a cosa fare, come queste famiglie potessero mangiare a lungo termine e non avere altri problemi. Vogliamo fare il ostro meglio, coinvolgere persone nel nostro gruppo e vedere se utilizzandole possiamo spingerci oltre. Sento che è come se fossero bloccate se chiedere aiuto e credo che in questa generazione sia qualcosa che debba cambiare. Ti devi sentire libero se vuoi chiedere aiuto per qualcosa. Mantieni la testa alta e se hai bisogno vai e fatti aiutare. Soltanto vedere i sorrisi sulle facce delle persone che ho potuto aiutare e vedere quanto sia stato utile per loro, mi rende davvero felice. È stato bello vedere dei genitori ridere e sorridere.”