Primo Piano

Formula 1, Parco Chiuso – Gp 70° anniversario, la gara della copia libera

Doveva essere il Gran Premio che celebrava il 70° anniversario del Mondiale di Formula 1. Rischia invece di passare alla storia come la corsa che autorizza la “copia libera”. E di copie, infatti, sul circuito di Silverstone in questi primi due giorni del quinto fine settimana del Mondiale di Formula 1 2020, ne abbiamo potuto riscontrare due.

Innanzitutto, la copia “sportiva”. Valtteri Bottas ha imitato alla perfezione il suo compagno di squadra in casa Mercedes Lewis Hamilton. Questa volta è stato il finlandese a fare il martello, strappando la pole position al Campione del Mondo per l’inezia di 63 millesimi di secondo. Una copia quasi perfetta. Per renderla totalmente perfetta, Bottas spera di imitare Hamilton anche in gara, vincendo la corsa e riducendo il distacco – attualmente di 30 lunghezze – in classifica.

Ma questo fine settimana era cominciato con l’altra “copia”, quella tanto discussa della Racing Point, accusata di aver emulato alla perfezione la Mercedes 2019, con buona pace della proprietà intellettuale dei progetti. Alla fine la sentenza della FIA è arrivata. Pesante? Beh, se quindici punti in meno in classifica costruttori (distribuiti simmetricamente tra i piloti, 7,5 ciascuno), possono definirsi sentenza pesante per non aver disegnato le prese d’aria dei freni (ergo, aver preso il progetto relativo a tale elemento da qualche altra parte), allora sì.

Una sentenza che praticamente autorizza la copia libera. Una sentenza che la Racing Point ha celebrato con il terzo posto in qualifica di Hülkenberg (che sostituisce anche in questa gara il positivo al Covid-19 Pérez) e il sesto di Stroll. A questo punto, la Formula 1 prenda una decisione di buon senso e torni al passato. Negli anni Cinquanta, i privati potevano gestire vetture costruite da grandi case automobilistiche. Una scelta del genere contribuirebbe al contenimento dei costi (principale obiettivo di Liberty Media) e metterebbe la parola fine a retroscena e diatribe del genere.

Anche se, purtroppo, crediamo che nessun privato voglia copiare e/o gestire la Ferrari SF1000. Anche ieri Rosse indietrissimo, con Leclerc ottavo e Vettel undicesimo. Per non parlare delle Alfa Romeo, in ultima fila. Salva l’orgoglio del motorismo italiano, il settimo posto di Gasly sull’Alpha Tauri. Ma è davvero poca cosa.