Nelle scorse puntate, abbiamo parlato di collezionismo nel Subbuteo. Tuttavia, abbiamo anche impostato l’aspetto modellistico, vale a dire la possibilità di fare da soli. E, francamente, da modellisti seppure di un altro settore, questo è l’aspetto che ci piace di più. Oggi, quindi, vi daremo qualche suggerimento, qualora decidiate anche voi di mettervi alla prova.
La nostra guida è come sempre Maurizio, webmaster del sito https://conankrom.jimdofree.com/, appassionato creatore di squadre, oltre che esperto giocatore e presidente del club Old Subbuteo di Como, nonché referente presso l’Old Subbuteo Forum. L’argomento lo solletica, naturalmente, e ci ha aperto il suo scrigno dei tesori, nonché, soprattutto, mostrato i “ferri del mestiere”.
Ma lasciamo a lui la parola: “La mia squadra di Subbuteo. Si, ce ne sono tante altre, bellissime… ma questa è la mia, la mia creazione! Ed è la più bella del mondo. Quell’uomo coi baffi, quella bionda che corre sulla fascia, icona di un amore di gioventù mai realizzato. Poi i miei compagni di liceo: massicci, solidi, rocciosi e insuperabili in difesa.”
“Poi io, là davanti: il centravanti boa in attacco, a dialogare coi compagni di reparto, o a smistare palloni per gli inserimenti dei centrocampisti. Si sono io: porto le le scarpe verdi della marca famosa, e la maglietta fuori dai pantaloni. Sono il capitano, porto la fascia, di colore arancione. Vestiamo tutti i miei colori preferiti. Sulla maglia c’è il mio logo. Non importa se vinco o perdo: i miei giocatori giocano per me, e questo è tutto ciò che conta.”
Siamo d’accordo con Maurizio: l’aspetto modellistico non è di secondo piano nel mondo poliedrico del Subbuteo. Già qualcuno ci ha chiesto informazioni per potersi fare la squadra del cuore da mettere in vetrina, quella con la maglia particolare di quell’annata. L’argomento è molto sentito dalla nostra guida, che è ormai un fiume in piena.
“Giocare tanto per giocare non è contemplato. Solo agli inizi si compra una squadra blu per farla somigliare a 100 altre squadre. Dopo un po di tempo ogni società a noi cara deve essere rappresentata dalla sua specifica squadra, con la SUA maglia. Usare una squadra nero/blu che sia di volta in volta Inter, Atalanta, Pisa, Latina, Imperia, Brugge, Frankfurt, Saarsbruchen, Saturn Mosca, Huachipato, Zulia, Liverpool dell’Uruguay, Kayseri Erciyesspor, IK Sirius Fotboll, Zawisza Bydgoszcz, Queretaro F.C., Gamba Osaka, Inter Turku e Kawasaky Frontale diventa del tutto insoddisfacente.”
Tanti, così, ci provano. In ogni città c’è almeno un negozio Fai da Te: si entra convinti, si acquistano barattoloni di smalto da mobili per giardino (“Che fortuna! Era in offerta…”) un paio di pennelli per pittura artistica (“In offerta pure quelli…”) e un barattolo di stucco da carrozziere (“Magari serve… in ogni caso era in super-offerta!”). Poi, dopo aver guardato sconsolati il risultato, chiudono tristemente il materiale in uno scatolone, lasciando il tutto a impolverarsi in cantina.
Quindi? Nessuna speranza per un neofita? Cari lettori, abbiamo una notizia buona e una cattiva: “Diciamo la verità: il modellismo è a portata di tutti. La pazienza, invece, è per pochi. Per approcciarsi al modellismo, e quindi anche a quello che riguarda il nostro amato Subbuteo, servono raziocinio, predisposizione ma, soprattutto, tanta, tanta santa pazienza. Poi ordine, pulizia e, ovviamente, i materiali giusti.”
All’atto pratico, non tutti gli smalti e non tutti gli acrilici in commercio vanno bene per il modellismo. Stesso dicasi per i pennelli.
Ridiamo la parola all’esperto: “I colori originali usati dagli anni ’60 agli ’80 erano smalti opachi, prodotti all’epoca della casa britannica Humbrol. Si trovano ancora oggi in commercio, fabbricati anche da altre aziende, ma esclusivamente nei negozi di modellismo. Sono piccoli barattolini, utilizzabili e richiudibili: dovranno essere rigorosamente in opaco ( variante Matt) e non lucidi (variante Gloss).”
“Aperto il barattolino metallico, con il retro di un pennello si mescola delicatamente la soluzione diluente interna e si va a pescare, sul fondo, del pigmento concentrato che si adagia sulla parte interna del barattolino. Dovremo avere cura di diluire il prodotto puro con dell’apposito diluente, che potremo poi anche utilizzare per pulire i pennelli. Poi potremo utilizzare lo smalto.
Altri materiali (sempre smalti) molto validi per il nostro lavoro sono i Model Master, nel contenitore in vetro, i Molak, i Reimbow e i Revell.”
“Di colori acrilici ce ne sono moltissimi; i migliori come stabilità della pigmentazione sono i Base della Citadel. In comodi barattolini in plastica, il colore si prende direttamente e si utilizza dal barattolo, diluendo, se serve, con dell’acqua. I colori acrilici della spagnola Vallejo offrono una scelta pressoché infinita. Ci sono i base, disponibili in moltissime colorazioni, gli air da dare a spruzzo, quelli per fare bagni di colata, per consentire alla pittura di insinuarsi in tutti gli angoli del figurino e i metallizzati, ottimi, nel nostro caso, per scarpe vistose e sgargianti.”
Per i pennelli? Quali sono quelli ideali? “Beh, qua il discorso diventa molto personale. Alcuni usano pelo di martora, costosi e utili però solo con gli acrilici a base d’acqua. Le misure sono sempre 0, 1 o 2. A mio parere, i pennelli sintetici vanno benissimo: sono più economici e utilizzabili sia con acrilici che con smalti. Arrivano a 15/0. Ovvero 15 misure sotto lo 0. Ben piccoli direi, e infinitamente precisi.”
Per cercare livelli di dettaglio così infinitesimali, soprattutto noi diversamente giovani ci dimentichiamo di non avere più le diottrie dell’adolescenza. “La soluzione sono occhiali con lente ingrandente multipla, supporti utilizzabili anche da chi porta abitualmente occhiali da vista, sui quali si possono montare 5 diverse monolenti ingrandite. Non danno fastidio, consentono la visuale periferica, hanno una piacevole luce al led attivabile all’occorrenza e costano poche decine di euro. Nulla a che vedere rispetto alle lenti di marca usate dai professionisti che ingrandiscono moltissimo ma costano una fortuna, oltre a essere scomode e limitare la visuale periferica.”
Un buon supporto modellistico, al quale spesso non pensiamo, è un bisturi medico professionale: “In acciaio, si può trovare in rete a prezzi bassi. A corredo, si possono scegliere pacchi da diverse lame inseribili: dritte, lunghe, corte, tonde, arcuate, indispensabili per correggere le sbavature di stampa di miniature o delle basi.”
Anche una lampada dedicata è indispensabile: “Consiglio a led con luce fredda, non affatica la vista e non sfalsa i toni di colore.
Vanno bene quelle che si collegano al pianale del tavolo: più snodi hanno, più sarà possibile adattarle alle nostre esigenze di illuminazione.”
Infine, l’ultimo, ma non meno importante consiglio: “Attenzione alla postura. Stare ore e ore su una sedia normale da cucina non fa bene, a giovani e soprattutto a meno giovani. Comprate una sedia da ufficio, ergonomica e personalizzabile per schienale e altezza gambe e cambiate spesso posizione: la vostra schiena ve ne sarà grata.”
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