Lo stallo di qualche giorno fa è già un ricordo. Così è il mercato, non ci stupiamo: due giorni e cambia tutto, e da che la situazione allenatori sembrava definita, con Di Francesco al Cagliari unica novità sulle panchine di A, in attesa di quell’altro paio di cambiamenti che l’estate ci avrebbe più o meno regalato, alla fine, tempo 48 ore e succedono cose. La prima, Gotti ha iniziato a trattare e ritrattare con la dirigenza dell’Udinese, che nell’attesa, prova a cautelari, studiando alternative all’altezza, due nomi su tutti: Maran e Semplici. Stili diversi, ma tanta concretezza al servizio di una squadra che farà mercato anche in base all’allenatore che verrà.
Come da prassi, com’è ovvio che sia, si sceglie l’allenatore, si fa mercato, e cosa sarà a Genova, sponda rossoblù, laddove Davide Nicola non rimarrà e Faggiano, che saluta Parma per arrivare sotto la Lanterna, non porterà con sé D’Aversa, che dovrebbe rimanere al Parma qualora l’intesa sarebbe totale con la rivoluzionata dirigenza gialloblù, con Alessandro Lucarelli che prenderà il posto di Faggiano e si occuperà del mercato degli emiliani.
Cose che cambiano, come a Torino, dove Moreno Longo è ai saluti e si attende Giampaolo, che si sta liberando dal vincolo contrattuale con il Milan per approdare in granata, e chiusura, ovvia, parlando delle grandi: Sarri non si tocca, Juventus dixit, nonostante le tante voci di questi giorni, Lazio, Simone Inzaghi prende tempo perché lo stipendio attuale non lo convince, e da Torino c’è qualcosa che magari lo stuzzica. Napoli, Gattuso inamovibile; Roma, Fonseca idem. Infine, Antonio Conte. Che prima accusa poi querela, adesso pensa al Getafe. Domani? Eh, domani chissà.