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Viaggio nell’Old Subbuteo – Squadre e collezionismo: perché anche l’occhio vuole la sua parte

Nell’Old Subbuteo, una parte importante la gioca anche l’aspetto modellistico. Fin dal secolo scorso, una delle caratteristiche del gioco era la cura con la quale venivano tinteggiate le miniature (nelle puntate precedenti abbiamo parlato, in modo accurato, della loro evoluzione  e di come,  per un certo periodo, fossero state dipinte a mano da tante casalinghe del Kent).

Foto: https://conankrom.jimdofree.com/

Oggi, nelle mostre e fiere di modellismo, si trovano sovente persone che vendono o scambiano squadre, per non parlare del mondo della Rete. Le quotazioni, in certi casi, possono arrivare alle centinaia di Euro. Naturalmente, come per tutte le transizioni online, va posta la massima attenzione per non incorrere in conseguenze spiacevoli.

Prima ancora di partire, torniamo quindi ai consigli dati nelle primissime puntate di questo viaggio: prendete contatto con un club (li trovate sul sito https://oldsubbuteo.forumfree.it/). Troverete passione, competenza e, soprattutto, consigli preziosi su cosa e dove acquistare, oltre che valutazioni corrette delle quotazioni.

Noi, come di consueto, ci mettiamo nelle mani di Mauriziowebmaster del sito https://conankrom.jimdofree.com/, esperto giocatore e modellista (molte delle creazioni che vedete nelle foto sono realizzate da lui).

Foto: https://conankrom.jimdofree.com/

“L’aspetto collezionistico è, ovviamente, di grande interesse. Nelle settimane passate abbiamo fatto una disamina dell’evoluzione tecnologica delle miniature, con l’allargamento del catalogo, che comprendeva, negli anni d’oro, centinaia di squadre. Esiste, naturalmente, un mercato, le cui quotazioni dipendono da una miriade di fattori. Tuttavia, attualmente le miniature possono anche essere acquistate da colorare e dipingere in autonomia da chi volesse cimentarsi.”

“Intendiamoci: riverniciare le squadre è un hobby vecchio come il mondo. Per lustri, sventurati (e maledetti, viste certe quotazioni odierne…) modellisti hanno pitturato Cavese, Giana Erminio, Pergolettese, Leonzio, Arzignano Valchiampo sopra originali Barcellona, Rosario Central, Austria Salzburg, Shrewsbury Town, Dumbarton, Coventry o Cardiff City, senza rendersi conto dello scempio collezionistico che stavano commettendo. Avessero avuto la sfera di cristallo per guardare al futuro, vedendo le quotazioni di oggi delle squadre originali che hanno rovinato, avrebbero fatto sicuramente altre scelte.”

“Io stesso faccio doveroso outing: ho sacrificato un poco utilizzato Alessandria (con rarissima combinazione di basi granata e blu, non voglio neppure dire quanto varrebbe oggi…) per fare un comunissimo ma mancante Aston Villa di Gary Shaw del 1982. A mia parziale scusante, l’avere avuto 13 anni ai tempi.”

Foto: https://conankrom.jimdofree.com/

“I più intraprendenti erano coloro i quali, possedendo doppioni di squadre originali, con pazienza e perizia tipica dei modellisti, staccavano con cura le miniature dalle basi, sverniciandole con detergenti casalinghi e spazzolino, per poi riutilizzarle per sostituire quelle danneggiate.”

“Nel secolo scorso, ai mercatini di modellismo, era facile trovare, per pochi soldi, rimasugli di squadre. C’era chi raccoglieva i famosi ‘spare’, miniature raccolte alla rinfusa, prive della scatola originale, in numero vario, che gli espositori vendevano praticamente a peso in sacchetti o, addirittura, fustini, contenenti giocatori di movimento, portieri, porte, panni accartocciati ritrovati nelle cantine e ormai dimenticati dai proprietari.”

“Chi invece, come noi, aveva la passione del riutilizzo, una volta a casa si dilettava, sempre con emozione nuova, a suddividere gli omini per basi, scartando quelli rotti o incollati (che, come abbiamo visto la settimana scorsa, andavano a trovare nuova vita come portierini). Una volta messa insieme la necessaria quantità di miniature, partiva la verniciatura. Ma nessuno sverniciava: ci si limitava ‘solo’ a passare un secondo strato di colore seconda che andava a coprire l’originale, magari fatto a mano in Inghilterra. La controindicazione era rendere le miniature bolse e dai dettagli indefinibili (diventavano come i ‘Bibendum’, la mascotte di una nota casa di pneumatici).

Continua – qua la puntata precedente, con gli altri riferimenti