In Primo Piano

Il fattore tifosi al tempo del Coronavirus: ecco perché il Milan post lockdown sta volando

In tre mesi è cambiato tutto in casa Milan, ma nelle prossime settimane forse non sono destinati ad arrivare ulteriori ribaltoni; i rossoneri dopo la ripresa del campionato sono la squadra che ha collezionato più punti (23) insieme all’Atalanta ottenendo anche l’illustre scalpo di battere la Juventus in rimonta.

Quello che il futuro porterà nella Milano rossonera è ancora in fase di definizione con Rangnick prima ad un passo e poi scaricato dopo le ottime prestazioni di Pioli che hanno convinto la dirigenza. L’attuale allenatore ha trovato la giusta chiave per far girare al meglio questo rosa e, dopo un avvio non certo brillante, il tecnico subentrato a Giampaolo ha preso in mano le redini dello spogliatoio facendo trovare a molti giocatori quella voglia che sembrava ormai assopita. Poi certo, l’arrivo a gennaio di Ibrahimović ha fatto la differenza.

Lo svedese però ha messo a segno soltanto 5 reti in campionato. La vera scossa che Zlatan è stato in grado di dare è a livello psicologico motivando al massimo tutti i suoi compagni. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, anche se il fuoriclasse non ha ancora sciolto i dubbi sul suo futuro. La principale chiave di lettura per questo magic moment rossonero è un’altra: l’assenza dei tifosi.

Molti giocatori soffrono il fatto di giocare a San Siro con il pubblico pronto a mugugnare al primo errore, reo di ricordarsi i tempi d’oro che tardano a tornare. E così ecco che gente del calibro di Çalhanoğlu e Kessié hanno finalmente iniziato a tornare sui loro standard di gioco e magicamente anche i risultati sono tornati. Il turco soprattutto si è abbandonato dal trequartista timido apparso prima del lockdown per tirar fuori una cattiveria agonistica degna di un top player. L’ivoriano invece, con i suoi gol e i suoi inserimenti, sta tornando quello visto a Bergamo. Abbiamo menzionato i due giocatori più in palla, ma non dimentichiamoci di BennacerSaelemaekers e Calabria, anch’essi molto più pimpanti rispetto a prima.

Purtroppo per il Milan il pubblico prima o poi tornerà negli stadi: sarà questa la vera prova di maturità per il futuro. La dirigenza dovrà infondere la mentalità vincente allestendo una rosa in grado di non sprofondare ai primi fischi di San Siro. La Scala del calcio d’altronde ha una platea esigente che vuole vincere, meglio farlo il più in fretta possibile.